Inferriate e lucchetti cementati per rendere totalmente inaccesibile l’ex Roxy. La Regione Molise questa mattina, 15 ottobre, ha dato il via ai lavori che non sono passati inosservati.
Auto della Polizia, dei Carabinieri, della Municipale e dei Vigili del Fuoco che hanno effettuato un sopralluogo hanno attirato l’attenzione dei passanti.
La struttura nel cuore della città da troppi anni versa in uno stato di abbandono, tanto da diventare anche meta di tossicodipendenti e senza tetto.
Diverse anche le segnalazioni effettuate dai residenti della presenza all’interno dello stabile in cui qualche anno fa divampò anche un incendio.
“A novembre del 2019 – ha ricordato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina – io stesso, accompagnato dalla Polizia Municipale, dai rappresentanti dei Vigili del Fuoco e dagli agenti della Polizia di Stato, effettuai un sopralluogo a sorpresa presso l’edificio dell’ex Roxy, dopo le ripetute segnalazioni giunte sia alle forze dell’ordine che alla nostra amministrazione. Nel visitare l’edificio, all’epoca, fu subito evidente che la struttura presentava segnali riferibili alla frequentazione di persone che riuscivano ad accedervi nonostante i divieti e per questo, sin da allora, abbiamo continuato a stimolare con costanza la Regione Molise, proprietaria dell’immobile, perché quantomeno provvedesse a effettuare lavori di chiusura di tutta una serie di varchi e accessi che erano stati individuati”.
“Siamo quindi ben lieti – commenta il primo cittadino – che questa mattina la Regione abbia dato il via ad un intervento che bloccherà ulteriormente con delle inferriate i possibili accessi da finestre e porte. Sono interventi di bonifica da noi fortemente auspicati e richiesti, come quelli realizzati dalla stessa Regione qualche mese addietro e che hanno portato all’innalzamento di circa tre metri della palizzata di recinzione dello stabile”.
“Ovviamente, – ha aggiunto Gravina – come amministrazione comunale continuiamo a ritenere importante che da parte della Regione si giunga a prendere una decisione definitiva su come intervenire in maniera risolutiva sulla struttura e sull’intera area, anche per ragioni di sicurezza, non più rimandabili, legate alla vivibilità quotidiana di una zona così centrale del capoluogo di regione”.