A breve sarà un anno dall’inizio della pandemia, causata dal Coronavirus, che ha colpito indistintamente tutto il mondo. Le abitudini sono cambiate e, tra i cambiamenti più rilevanti troviamo la didattica a distanza, la cosiddetta DAD, tanto utile quanto contestata.
Nel capoluogo molisano, nella giornata di ieri, gli studenti sono tornati tra i banchi di scuola e questo, ha suscitato molti dubbi nei ragazzi i quali hanno dato avvio ad una manifestazione. Una manifestazione del tutto pacifica con cui chiedono di continuare con la didattica a distanza.
A questo proposito abbiamo avuto modo di parlare con uno studente del Liceo Scientifico “A.Romita” di Campobasso.
Come mai avete deciso di manifestare e qual è la vostra preoccupazione? “Le sicurezze che abbiamo non sono tali da poterci mandare a scuola ora. L’incremento dei trasporti non è così reale come si crede, la ditta SEAC ha incrementato per il liceo scientifico una sola navetta alle ore 8:28, facendoci arrivare anche in ritardo. La preoccupazione non è relativa alla scuola di per sé, quanto a tutto ciò che c’è intorno, Terminal, bus cittadini e dai paesi. Inoltre ci troviamo in un momento in cui i casi sono elevati, come ad ottobre, la paura di venire contagiati e di contagiare i cari è altissima”.
Pensate che le istituzioni possano accogliere queste vostre richieste? “Le istituzioni possono accogliere facilmente le nostre richieste in quanto gli forniamo anche più tempo per potersi organizzare al meglio”.
Fin quando porterete avanti questa manifestazione? “La manifestazione andrà avanti anche per una settimana se necessario, non possiamo arrenderci e far prevalere il diritto all’istruzione su quello alla salute, non che quello all’istruzione debba essere sottovalutato, non fraintendiamo! Infatti la manifestazione che stiamo facendo è diversa dal solito, ogni giorno, nonostante ci venga messa l’assenza a scuola, noi siamo connessi da casa poiché vogliamo andare avanti con lo studio, non abbiamo più tempo da perdere”.
Sentiamo spesso che la DAD funziona male. Voi, da studenti, cosa pensate di questa modalità? “La DAD ha degli aspetti negativi, è chiaro, l’interazione si riduce al minimo, ma lo studio è lo stesso, noi ragazzi ci impegnano ogni giorno, anche con tutte le consegne che ci vengono assegnate. Per alcune materie è difficile seguire una spiegazione in DAD ma sicuramente è meglio che stare fermi a non fare nulla. Penso ai terremoti che hanno distrutto scuole, alla neve che ci ha bloccati per più settimane, e in quelle occasioni non avevamo alcun mezzo, ora invece abbiamo la possibilità di continuare con la DAD e penso sia molto meglio di non fare nulla”.
Che appello volete fare agli altri studenti? “L’appello agli altri studenti è di riflettere davvero su ciò che si vuole fare, senza farsi condizionare da nessuno, neanche dalle assenze che vengono messe, noi non potremo andare avanti così per sempre, ma neanche le istituzioni potranno continuare ad ignorarci”.
Alessandra Potena