Sergio, che qualche tempo fa ha fatto parlare di sé per lo sciopero della sete e della fame che aveva iniziato parallelamente a una protesta dinanzi al Consiglio regionale, è caduto per un attimo nella disperazione più profonda. Nonostante non avesse le opportune autorizzazioni per trovarsi all’interno del mercato coperto si diceva fiducioso per l’incontro avuto un po’ di tempo fa con il primo cittadino, Antonio Battista, che gli aveva espresso la sua solidarietà.
Dopo il momento di sconforto e dopo aver comunque scongiurato l’ammenda da pagare, Sergio si è recato al Comando dei Vigili Urbani per sbrigare le pratiche per proseguire la raccolta firme. Carte e burocrazia che però impongono un costo: 80 euro. Tanti, troppi per chi non ha un’occupazione.
Dal giovane, che dall’inizio non ha nascosto di sentirsi solo in questa importante battaglia per il lavoro e la riqualificazione di un pezzo di storia di Campobasso, arriva nuovamente un monito a quanti vorranno sostenerlo e sposare il progetto. Sergio non cela nemmeno la sua rabbia verso il mondo della politica che troppo spesso nega sostegno a giovani con idee vincenti, scegliendo di perseguire la strada dei favoritismi. Un sentimento umanamente comprensibile dai figli di una terra che continua a maltrattare la loro voglia di restare.