Molti i molisani che ieri sera si trovavano a Torino per assistere alla finale della Champions League, tra Juve e Real Marid, proiettata sul maxi schermo allestito in piazza San Carlo. Un gruppo di Bojano, uno di Isernia ma anche molti campobassani presenti nel momento in cui un falso allarme bomba ha generato il panico. Tra questi anche i due figli del primo cittadino del capoluogo, Andrea e Francesco Battista.
E proprio il più grande dei fratelli che, poco prima della partita aveva postato alcune foto sul suo profilo Facebook insieme ad altri tifosi, ha raccontato quegli attimi. Aveva appena segnato il terzo gol il Real Madrid quando in piazza è il panico. “Abbiamo sentito un’onda d’urto, nessuno sparo o altro, ma solo una terribile onda d’urto e molti che urlavamo bomba, bomba”, così Andrea ricostruisce quei momenti di psicosi collettiva.
“E’ stato un attimo, – dice – poi abbiamo iniziato a correre, siamo caduti e ci siamo camminati addosso. È stato il panico a causare il peggio. Attorno c’erano ragazze e ragazzi a terra, borse e scarpe sparse ovunque. A un tratto mi sono perso, poco dopo ho ritrovato mio fratello e gli altri due miei amici e siamo usciti dalla piazza. Mentre cercavamo una via di fuga abbiamo visto dei poliziotti con le pistole in mano che dicevano di uscire”.
Immagini che rievocano alla mente le scene di un attentato terroristico. Proprio quello che in contemporanea agli eventi di Torino è avvenuto a Londra e che, per fortuna, non ha nulla a che vedere con quanto accaduto nel capoluogo piemontese, dove in realtà non è ancora chiaro cosa sia avvenuto. All’inizio si è pensato a uno scherzo. “Un ragazzo ha lanciato un petardo dicendo che era una bomba”, aveva raccontato ieri sera un testimone ai microfoni di Rainews24, prima che emergesse la possibilità che il boato sia stato causato dal cedimento della ringhiera di una scala di accesso al parcheggio sotterraneo della piazza.
Questa mattina, tuttavia, il bilancio dei feriti non gravi è salito a 1400. Il 90 per cento dei soccorsi ha riportato tagli, escoriazioni e stati di shock. Otto sono le persone in gravi condizioni, tra queste un bimbo di 7 anni di origini cinese e una ragazza di 25 anni.
“Anche se la paura è stata tanta, per fortuna stiamo bene, solo qualche piccolo graffio e vestiti rotti. Sul jeans che indossavo mi sono accorto che c’è del sangue non mio”, racconta ancora Andrea che, ieri sera, ha cercato subito, insieme al fratello, di mettersi in contatto con i genitori per rassicurarli e anticipargli la notizia che avrebbero potuto apprendere dalla televisione.
Oltre al sollievo di aver scampato il peggio resta, però, l’amarezza di chi ha visto una festa trasformarsi all’improvviso in una notte di psicosi collettiva.
fab.abb