Il Pontefice ha indicato ai primi cittadini la strada da seguire: “Per muoversi in questa prospettiva – le sue parole – abbiamo bisogno di una politica e di un’economia che facciano perno sull’etica: etica della responsabilità, delle relazioni, della comunità e dell’ambiente”. “Ci ha invitato – sottolinea Battista – a frequentare le periferie: quelle urbane, quelle sociali e quelle esistenziali, a incontrare il punto di vista degli ultimi e ad agire, rivolgendosi sempre a noi sindaci, con prudenza ma anche con coraggio e senza paure. Infine, – conclude il sindaco di Campobasso – Bergoglio si è rallegrato nel sapere che in molti dei comuni, rappresentati all’udienza, sono attive buone pratiche che, ha detto, vale la pena far conoscere e diffondere”. Alle nuove generazioni il messaggio finale “è la speranza nel domani che fa emergere le energie migliori di ognuno, dei giovani prima di tutto. Giovani che non devono restare solo i destinatari di nobili progetti ma devono diventarne protagonisti”.
Nel momento dei saluti, il sindaco Battista si è avvicinato al Santo Padre e insieme hanno ricordato la sua visita a Campobasso e la bellezza e l’entusiasmo che si sono respirati in città quel 5 luglio. Sempre durante l’incontro con Battista, spontaneamente e con il suo inconfondibile sorriso, il Santo Padre ha fatto riferimento ancora una volta a padre Bonaventura De Filippis, campobassano, che lui, quando ricopriva la carica di provinciale dei Gesuiti, inviò per un periodo di 10 mesi in Antartide. Aneddoto questo che crea un rapporto speciale tra il Papa e il capoluogo molisano, di cui il Santo Padre parlò, sempre il 5 luglio del 2014, nel corso della sua visita all’Università del Molise.