La Giornata della Memoria, a distanza di quattordici anni dal sisma che colpì il Molise, provocando la morte di 27 alunni e una maestra a San Giuliano di Puglia, inizia a Palazzo D’Aimmo. Come di consueto, un Consiglio regionale per ricordare quanto accaduto il 31 ottobre 2002 e, soprattutto, per non dimenticare.
“San Giuliano di Puglia – ha esordito il Presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno – ci ha insegnato che, a volte, sono le azioni dell’uomo a far sì che un terremoto possa diventare letale per i cittadini. Per questo non dobbiamo dimenticare mai quanto accaduto quattordici anni fa e riflettere su quello che sta succedendo oggi nel Centro Italia”.
“Ricordo il dolore di quei giorni – il pensiero della consigliera regionale Angela Fusco Perrella – avendo vissuto, con qualche collega oggi in questa aula, i momenti frenetici e pieni di emozione di quel 31 ottobre 2002. Nessuno mai potrà dimenticare quello che accadde e il nostro pensiero oggi deve andare sia a San Giuliano di Puglia sia a tutti i centri coinvolti dai terremoti che si stanno susseguendo dal 24 agosto nel Centro Italia. Noi, oggi, testimoniamo la nostra profonda solidarietà alle popolazioni marchigiane, umbre e laziali, ricordando loro la dignità che contraddistinse il popolo molisano quattordici anni fa. Volontà di ripresa e aggregazione furono le caratteristiche che contraddistinsero la nostra popolazione”.
“Siamo chiamati – ha proseguito la consigliera regionale – ad alzare il livello di attenzione per i luoghi pubblici e di aggregazione e gli ultimi eventi sismici hanno riaperto in maniera drastica sulla sicurezza di questi edifici, da mettere in sicurezza per legge e per dovere morale. Dobbiamo promuovere la messa in sicurezza delle scuole, anche attingendo dai fondi europei”.
“I drammi del passato – le parole del consigliere regionale Salvatore Ciocca – sono lezioni per il futuro. Qualcosa è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare per la prevenzione. Abbiamo una necessità impellente di una prevenzione vera, perché spesso ci troviamo di fronte alla superficialità e all’ingordigia dell’uomo, come testimoniato dalle ultime immagini che ci sono giunte dal Centro Italia. Abbiamo visto fotogrammi di aule di cartone, sgretolatesi in pochi secondi. Quelle immagini devono essere un monito affinché non si abbassino i controlli”.
“Mi preme ringraziare i Vigili del Fuoco, la Protezione civile e i volontari molisani – ha proseguito Ciocca – per quanto fatto in questi mesi nelle zone terremotate e per quello che stanno facendo. Due squadre del soccorso alpino si trovano nei centri colpiti dalle scosse telluriche negli ultimi giorni, la colonna mobile della Protezione Civile si trova a Caldarola per montare una tensostruttura. E questa è la risposta a chi dice che le cose non funzionano in Molise, anche se oggi, in ossequio a chi ha perso tutto, non è il giorno delle polemiche, quelle che vengono mosse dai leoni da tastiera, che credono che da dietro un pc tutto sia possibile”.
“Auspico la nascita di un coordinamento tra tutti gli addetti ai lavori ed esperti – ha concluso Ciocca – capace di delineare una mappa dello stato dell’arte sull’edilizia scolastica e pubblica, indicando tutti gli interventi necessari per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini”.
“Il pensiero di ciascuno di noi – l’intervento del governatore Frattura – va alle popolazioni dell’Appenino ferito, che stanno vivendo momenti drammatici, vissuti anche dai molisani quattordici anni fa. Un’esperienza indelebile che pone l’impotenza del cittadino di fronte alla natura. Da quattordici anni chiamiamo per nome tutti i bambini, che non abbiamo visto più correre (e il Presidente della Giunta regionale li nomina uno ad uno, ndr). Dobbiamo lavorare sull’esperienza del passato, per un futuro dove la prevenzione stia al primo posto. È necessario un cambiamento culturale, che richiede un contributo di onestà rispetto al rispetto delle norme e al controllo sulla loro applicazione. È indispensabile un contributo di maturità da parte di tutti. Oggi esprimiamo la nostra vicinanza a San Giuliano di Puglia e alle popolazioni che non sanno più cos’è la vita tra l’ammasso di pietre dei borghi storici che non esistono più”.
“Concludo – ha chiosato Frattura – con il messaggio lanciato dagli studenti dell’Università di Camerino. Il futuro non crolla. Impegniamoci tutti perché sia davvero così”.