Operazione ‘Open Gates’, al via il processo che stabilirà se i rifiuti smaltiti nei terreni del basso Molise erano illeciti o no

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Dal terreno tossico, alle tavole dei molisani ma, nell’ operazione giuridica ‘Open Gates’ non si parla solo inquinamento ma anche d’intrecci ed abusi d’ufficio, questi i reati che la Procura contesta ai maggiori imputati, Michele Iorio ex governatore della Regione Molise e Antonio Del Torto, ex presidente e commissario del Cosib, Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno.

Questa mattina, 12 novembre, presso il Tribunale di Campobasso si è tenuta la prima udienza relativa all’Open Gates. Il processo è stato presieduto dal giudice Ottavio Abbate ed i magistrati Stefano Calabria e Barbara Previati, a costituirsi parte civile la Provincia di Campobasso e il Cosib che contesta i danni all’immagine subìti dopo la vicenda. Intanto la prossima udienza è stata fissata per il 18 febbraio 2015.

Facendo un passo indietro arriviamo all’alba del 6 dicembre 2010 quando la sezione Noe, Nucleo operativo ecologico, dei Carabinieri fece un blitz a Termoli, arrestando 10 persone ed iscrivendone nel registro degli indagati ben 18 a seguito di un’inchiesta durata dal 2007 al 2009 e coordinata da Nicola Magrone della Procura di Larino in merito al possibile smaltimento illecito di rifiuti tossici nocivi nell’area del basso Molise e denominata operazione ‘Open Gates’. Il punto focale è, appunto, l’inquinamento ambientale: con la società Inside S.r.l. di Termoli, a capo di cui c’era Antonio Del Torto, e il responsabile dell’impianto di depurazione Coniv di Montenero di Bisaccia sembra che, secondo la Procura, alcuni  rifiuti tossici venivano smaltiti in questo depuratorie ed altri, come fango radioattivo o  percolato provenienti dalle discariche di Abruzzo, Lazio, Campania e Puglia, venissero condotti in Molise, etichettati come fanghi di acque reflue e quindi rifiuti urbani e seppelliti in terreni di circa 200 ettari tra Larino e Guglionesi. Queste terre sono state, comunque, coltivate nonostante il probabile interramento tossico, producendo ortaggi che sono stati venduti e che sarebbero finiti nei nostri piatti. A stabilirne lo smaltimento illecito o no, sarà il Tribunale di Campobasso. Intanto all’accusa di traffico di materiale nocivo si aggiunge anche quella di abuso d’ufficio.

L’ingegnere Antonio Del Torto, della Inside S.r.l, all’epoca dei fatti era presidente del Cosib e, per volontà di Michele Iorio, nel 2005 venne nominato anche commissario del Consorzio ed in quella veste, si sarebbe macchiato dei reati ambientali. Intanto i due maggiori imputati sono difesi dai legali Arturo Messere e Domenico Bruno che respingono ogni accusa della Procura.

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