Operazione ‘NASpI’, rete di società non operanti per assumere e licenziare persone per percepire la disoccupazione: sei misure cautelari e sequestri per 300mila euro

Dalle prime ore dell’alba i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Campobasso hanno dato esecuzione ad una serie di misure cautelari personali e reali nei confronti di alcuni professionisti per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di tutta una serie di truffe aggravate ai danni dell’Ente previdenziale INPS ed il sequestro preventivo di ingenti somme di denaro.

Sei le misure cautelari nei confronti di altrettante persone con sequestro di denaro e beni immobili per oltre 300mila euro.

L’indagine è nata da una segnalazione della Direzione Regionale INPS di Campobasso, che aveva riscontrato anomalie nella trattazione di pratiche per l’erogazione di prestazioni assistenziali e di disoccupazione relative a 47 lavoratori dipendenti in sette società, quattro con sede legale in provincia di Campobasso e tre in quella di Isernia.

Gli uomini del Nucleo Investigativo, insieme ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Campobasso e gli ispettori dell’INPS, avevano, sin da subito, raccolto materiale sull’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa continuativa ai danni dell’INPS, alla falsità ideologica e materiale, aggravata e continuata, mediante la costituzione di fittizi rapporti di lavoro, alle dipendenze anche di società di fatto non operanti, per il percepimento.

Dalle indagini è emerso che, per richiedere all’INPS indennità di disoccupazione non dovute, era stata creata una rete di società, di fatto non operanti, utilizzate per assumere e licenziare dipendenti per i quali, successivamente, veniva richiesta la prevista indennità assistenziale.

Sono 53 le persone indagate e, tra questi, numerosi dipendenti delle suddette società coinvolte, in quanto beneficiari dell’indebita erogazione. Diverse, comunque, le posizioni ancora al vaglio degli inquirenti.

 

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