L’uomo, arrivato nel capoluogo dopo aver ottenuto il riconoscimento della protezione umanitaria si era affiliato a una rete di spaccio di droga che opera nel casertano.
La casa del pakistano, noto come Jasir, era molto frequentata, anche e soprattutto da giovanissimi che andavano da lui per rifornirsi di hashish e marijuana.
L’uomo per il quale si è tenuto questa mattina, sabato 19 novembre, il processo per direttissima si è denudato, in preda a una crisi, nell’aula del Tribunale dinanzi a giudici e avvocati.