In questa seconda parte dell’inchiesta sono quarantotto gli indagati nell’ordinanza firmata dal gip di Roma Flavia Costantini. Di questi 44 sono stati arrestati all’alba dai carabinieri del Ros (19 in carcere e 25 ai domiciliari). Associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni e trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante delle modalità mafiose i reati configurati.
Le perquisizioni sono scattate non solo a Roma ma anche in Sicilia. Nelle intercettazioni il fulcro sarebbe, infatti, la ‘Cara’ di Mineo il centro di accoglienza e smistamento profughi più grande di tutta Europa, la cui gestione era stata affidata al Cara con una gara d’appalto cucita ad hoc. A emergere in questa seconda tranche anche il tariffario applicato a ogni singolo migrante dalla malavita. “Un euro a persona” è quanto dice Odevaine nelle intercettazioni, ma anche 10 mila euro al mese per vincere gli appalti.
E la notizia che al centro di questo business ci potesse essere la voglia di impossessarsi anche del centro di San Giuliano di Puglia non è certo nuova. Era lo scorso dicembre, infatti, quando nel primo filone d’indagine venne svelato come la cupola guardava anche al Molise. Fu possibile attraverso le intercettazioni dei Ros, in una conversazione del 7 maggio 2013 tra Sandro Coltellacci, dirigente di una cooperativa e Salvatore Buzzi, altro fulcro della rete, si parla del nascente centro di accoglienza molisano di San Giuliano di Puglia. Coltellacci riferiva di aver parlato con Luca Odevaine e di avergli chiesto come potersi infiltrate in questa struttura per la quale non c’è stato poi nulla da fare.
Un’inchiesta quella di Mafia capitale che coinvolge buona parte del paese e tanti volti noti della politica e del centrosinistra italiano, una vicenda per la quale sono in molti oggi a chiedere le dimissioni del sindaco della Capitale, Ignazio Marino.