Ricettazione, falso documentale, furto, riciclaggio di denaro e truffa ai danni dello Stato: di questi reati dovranno rispondere Ezio Crolla e Marco Santarelli, due bojanesi finiti ai domiciliari. Nelle abitazioni dei due arrestati è stata, infatti, trovata una stamperia clandestina, predisposta a replicare documenti falsi riconosciuti dall’Unione Europea.
Carte d’identità, patenti di guida, documenti per l’espatrio, carte di circolazione e certificati di assicurazione, software di ultimissima generazione, oltre a denaro contante, è quanto ritrovato dagli agenti che hanno fatto irruzione a casa dei due molisani.
L’indagine, denominata ‘I bravi’ è stata condotta dalla Polizia Stradale di Lecco, Campobasso e Isernia.
Proprio a Lecco sono partiti i sospetti degli inquirenti. Gli agenti della Polizia lombarda hanno fermato Crolla e Santarelli proprio nel parcheggio della motorizzazione. Dalle indagini sarebbe emerso che non solo per far passare la prova pratica si affidavano a vere e proprie sostituzioni di persona, ma per i test si servissero di auricolari senza fili, che servivano a suggerire le risposte ai propri clienti.
Il giro dei due però era più ampio. Dalle patenti ‘contraffatte’ avevano messo su a Bojano una vera e propria stamperia di documenti falsi. A seguito dell’arresto, già convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecco, Crolla e Santarelli sono finiti ai domiciliari.
Quello che i due bojanesi avevano cretao era “un vero e proprio laboratorio tecnico”. Queste le parole usate in conferenza stampa dal Commissario Capo della Stradale di Lecco Mauro Livolsi e riportate dal quotidiano on line lecconotizie.com.
Una stamperia clandestina professionale, capace di produrre documenti falsi “ben fatti” come ha commentato, il Sovrintendente Gianluca Biancone: “Per capire che si trattava di un documento falso ci sono voluti test ottici specifici, anche la qualità della carta è davvero buona”. Falsi di ottima qualità che dal Molise venivano trasportati in tutta Italia.
Insieme ai documenti e ai macchinari gli agenti hanno sequestrato circa 10mila euro di denaro, tra contanti e assegni, telefonini, smartphone di ultima generazione, auricolari e bluetooth, ma il “laboratorio tecnologico” rinvenuto richiederà tempo per essere analizzato.