Sono state le successive indagini, condotte dagli uomini della PolPost, a consentire di identificare e denunciare l’ex fidanzato della giovane quale responsabile della divulgazione dei video ad altre persone che li avrebbero ricevuti e successivamente condivisi. Quest’ultimi dovranno ora rispondere di diffamazione e violazione della normativa sulla privacy, per aver divulgato materiale senza il consenso dell’avente diritto.
All’interno di questa vera e propria ‘vendetta pornografica’ si è poi inserito anche un terzo soggetto che, venendo a conoscenza dell’esistenza di questi video, ha minacciato la donna chidendole sesso in cambio del suo silenzio. Gli investigatori, nonostante gli accorgimenti utilizzati dall’uomo per celare la propria l’identità,sono però riusciti a individuare l’autore del reato e, dopo aver perquisito la sua abitazione, lo hanno denunciato per tentata violenza sessuale.
Si tratta di un vero e proprio caso di revenge porn o vendetta pornografica (primo in Molise) che consiste appunto nella pubblicazione di foto e filmati intimi ad opera di ex-fidanzati, per vendicarsi della fine della relazione amorosa. Intanto, gli investigatori non escludono nemmeno l’ipotesi che possano scattare altre misure per tutti coloro che hanno contribuito a diffondere e divulgare tali video.
Un caso che fa tornare alla mente, seppur in modo e con modalità differenti, la vicenda della giovane Tiziana Cantone, la ragazza della provincia di Napoli che si è uccisa perché un suo video privato è stato mandato in pasto alla rete. Un episodio che fa riflettere sull’uso improprio delle nuove tecnologie e sulla violenza contro le donne, fenomeno sul quale è necessario non abbassare mai la guardia.