Torna nella città in cui ha frequentato la Scuola Allievi Carabinieri. Il tenente colonello Emanuele Gaeta, nuovo comandante provinciale di Campobasso, dallo scorso 10 settembre, si presenta alla città. Lo fa con un incontro con i giornalisti convocato nella Caserma di via Mazzini.
A capo di 4 compagnie territoriali che da Viterbo lo hanno portato a Caserta e ad Anzio, prima di arrivare nel capoluogo molisano, Gaeta ha anche ricoperto incarichi al comando generale di Roma.
Da pochi giorni in Molise, il tenente colonello ha già avuto modo di scattare un’istantanea al territorio di riferimento, per ribadire subito dopo quello che sarà il suo impegno per la provincia di Campobasso. “Non solo repressione dei reati, ma soprattutto prevenzione”.
Gaeta non ha dubbi nemmeno per quella che sarà l’attivazione di un controllo capillare per gli 84 comuni di riferimento. “Oltre ai nuclei operativi, – le sue parole – abbiamo 500 carabinieri a disposizione, ai quali chiederemo di passare al setaccio il territorio con posti di blocco continui”.
L’imperativo per gli uomini dell’Arma è, infatti, quello di “essere smart”, che nelle parole di Gaeta significa portare a casa i risultati. “Chiederò – dice – controlli diversificati per tenere sott’occhio più zone”. Il monito è anche quello della collaborazione tra le diverse compagnie.
Gaeta non disdegna nemmeno operazioni insieme a Polizia e Guardia di Finanza, così come annuncia già ispezioni ampie che oltre ai carabinieri vedranno impiegate anche altri comparti, come ad esempio Nas o l’ispettorato del lavoro, per la parte relativa agli esercizi pubblici. Insomma, un lavoro interforze e coordinato per rendere un servizio migliore al cittadino.
L’appello viene poi rivolto anche alla popolazione, “affinché i singoli non abbiamo paura di denunciare o contattarci anche per semplici sospetti”.
Massimo impegno, inoltre, per l’emergenza droga, sulla quale solo qualche giorno fa il procuratore D’Angelo ha lanciato l’allarme per una situazione preoccupante per l’intero Molise.
Le forze saranno anche spese per respingere il tentativo della malavita di radicarsi in Molise. “Ci sono organizzazioni criminali che spingono per ottenere potere anche in questa regione, ma al momento i loro sono tentativi che non attecchiranno”. “Si tratta – ha continuato – di un territorio diverso da quello della Campania, dove ogni zona è riferita a famiglie diverse di criminali. Qui la malavita non ha ancora il controllo della zona e non permetteremo certo che ciò avvenga”.
Oltre al fenomeno droga, Gaeta parla anche di quelli che sono i reati più diffusi in una provincia non immune dall’usura. “In tempi di congiuntura economica molti sono quelli che si approfittano dei problemi altrui”.
Attenzione, infine, sarà posta anche per i furti, “più diffusi però nella zona costiera, rispetto all’interno della regione”.
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