Una situazione quella preannunciata nell’avviso affisso nella sede della ditta di Ripalimosani che ha fatto allarmare non poco gli esponenti delle organizzazioni sindacali, i quali hanno subito chiesto un incontro urgente ai vertici dell’azienda.
Sulla questione intanto è tornato a pronunciarsi anche l’assessore regionale ai trasporti Pierpaolo Nagni, che già in relazione al blocco dei mezzi non era stato per nulla tenero nei confronti della società. “Circa il mancato pagamento degli stipendi da parte dell’azienda – ha tuonato l’esponente dell’esecutivo regionale – avvieremo immediatamente tutte le procedure necessarie per l’applicazione delle sanzioni previste, così come stabilito dall’articolo 5 del contratto di servizio per l’esercizio del trasporto pubblico locale sottoscritto dalla Regione e da Atm”.
“L’azienda – ha proseguito Nagni – continua a imputare le proprie disfunzioni alla Regione Molise ma, a tal proposito, va ricordato che la parte corrente è stata regolarmente e puntualmente pagata dall’ente e che gli eventuali oneri aggiuntivi richiamati dall’Atm, come stabilito all’articolo 9 del medesimo contratto, sono oggetto di accertamento e di rideterminazione, ‘in misura maggiore o minore a fine esercizio, in funzione dell’ammontare di introiti complessivi come proventi tariffari, compensi tessere di libera circolazione, compartecipazione gettito accise, che saranno effettivamente conseguiti e documentati dall’Impresa in ciascuno dei periodi di riferimento'”.
Dunque, un braccio di ferro quello tra la società concessionaria del trasporto pubblico molisano e la Regione, che dalle ultime vicende sembra non essere destinato a volgere al termine.
fab.abb