Sotto protezione e con tutte le cautele del caso gli inquirenti prossimamente dovrebbero ascoltare anche alcuni dei compagni del centro bassomolisano, dove il presunto imam si trovava come richiedente asilo e, dove, il somalo cercava di svolgere, così come affermato dalla Polizia, il ruolo di “guida spirituale”.
Il primo interrogatorio del ragazzo finito in manette si è tenuto lo scorso 12 marzo nel carcere di Larino dove il somalo è rinchiuso. In quell’occasione il presunto imam aveva respinto le accuse. “Non ho fatto nulla, non volevo scappare in Siria e non stavo progettando un attentato a Roma”, aveva detto il 23enne prima che il Gip convalidasse il fermo.