Le indagini sono partite dalle segnalazioni degli insegnanti e dei genitori delle vittime, pervenute al Comandante della stazione Carabinieri del territorio pentro.
Stando alla ricostruzione dei fatti degli inquirenti, il bidello approfittando del suo ruolo all’interno della scuola, seguiva le proprie vittime nei bagni per riservare loro “particolari attenzioni”.
Lo stesso avrebbe poi utilizzato i ragazzini più ingenui per fare “proposte” agli scolari che adescava.
Si tratta di indagini, fanno sapere dalla Procura di Isernia guidata dal Procuratore Paolo Albano, “delicatissime e complesse, anche per il muro di silenzio che si era levato inizialmente intorno alla vicenda, dettato dalla vergogna e dal terrore ingenerato nelle piccole vittime”.
Il 64enne si trova ora agli arresti domiciliari.