‘Una vita da social’ è un progetto della Polizia Postale e delle Comunicazioni che, torna al suo sesto anno, pubblicando i dati dei reati che accadono nelle chat dei social come Facebook e Instagram.
Una campagna didattica itinerante avviata quest’anno da Matera, città europea della cultura, e che si concluderà a Roma, toccando circa 47 tappe nazionali. ‘Una vita da social’ coinvolge anche il Molise e evidenzia dati allarmanti che coinvolgono soprattutto i giovani.
La rete affascina soprattutto per due motivi: l’anonimato e la deresponsabilizzazione. Per quest’ultimo motivo, il web viene visto come ‘la terra di nessuno’ dove si mandano foto e messaggi senza pensare alle conseguenze che queste potrebbero avere.
Dai dati raccolti dalla Polizia Postale, gli adolescenti sono affetti dalla ‘selfie–mania’, ovvero dove l’autoscatto è diventato caposaldo per le nuove generazioni. In media, secondo lo studio condotto con la collaborazione del portale Skuola.net, i giovani si staccano 4 foto prima di pubblicarle sui social network, con una portata settimanale in almeno 9 casi su 10.
Nel caso specifico del Molise, i reati condotti nelle chat sono: diffamazione on line, ingiurie, furti d’identità sui social, diffusione di materiale pedopornografico e sextortion.
Nel 2017 ci sono stati 41 casi di diffamazione, di cui 4 episodi con minorenni, a fronte dei 31 nel 2018. Si sono registrati 11 casi di ingiurie, di cui 1 su minore, e 8 episodi nel 2018. Sono stati 9 i casi di furto d’identità nel 2017, rispetto ai 10 casi nel 2018. Ben 3 minori adescati sia nel 2017 che nel 2018 per la diffusione di materiale pedopornografico e 10 casi di estorsione sessuale nel 2017, di cui 1 caso su un minorenne, e 7 registrati e denunciati nel 2018.
“Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile” afferma Tommaso Vecchio, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise: “Il fascino della rete – continua il dirigente – e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi anonimi e il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni. Per fare della Rete un luogo più sicuro crediamo tuttavia che occorra continuare a diffondere una cultura della sicurezza in rete e in questo contesto si inserisce l’iniziativa “Una vita da social” per un uso corretto e consapevole del web.
Dall’inizio dell’anno scolastico in corso, la Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise ha avuto incontri a tal fine con le Scuole di I e II grado della Regione, coinvolgendo circa 1500 studenti”.
mcgiov