Un venerdì santo particolare, diverso. Questo il momento di preghiera vissuto nel pomeriggio di oggi davanti al carcere di Campobasso, dove l’arcivescovo di Campobasso-Bojano Giancarlo Bregantini ha celebrato la santa messa.
All’insolita manifestazione presenti il sindaco del capoluogo, Roberto Gravina, il presidente della Regione Donato Toma e le autorità civili e militari.
Dopo la struggente preghiera di un detenuto, diversi sono stati i temi trattati da Bregantini durante l’omelia, come la difficile situazione dei più deboli in questo periodo, dispensando anche un consiglio a favore degli indigenti: “è complicatissimo seguire le leggi statali in un periodo come questo, bisogna istituire uno sportello dove anche i più poveri e i più soli possano rivolgersi con fiducia e in modo gratuito per avere una risposta precisa e chiara. Solo così sconfiggeremo gli speculatori e gli usurai, sempre presenti nei momenti di difficoltà.”
L’arcivescovo ha poi continuato fornendo un nuovo punto di vista, immaginando questo momento di pausa come prezioso per pianificare l’avvenire: “Progettiamo già da ora momenti di vita sociale. La Pasqua quest’anno è ancora più importante, è il domani da costruire, è il perdono, è la speranza e la solidarietà vissuta.
Monsignor Bregantini, ha inoltre invocato la benedizione di Dio e della Madonna sulla città, e di sentire la protezione di San Giorgio, che come lui, combattente contro il drago, faccia combattere noi contro il coronavirus.
Intanto, in tutta la città è risuonato il canto del Teco Vorrei. Un’auto di Trsp con gli autoparlanti ha portato il canto di dolore nelle strade della città, dove in tanti si sono affacciati dai balconi e hanno acceso candele alle finestre. Non sono mancate le preghiere. In questo giorno così strano e doloroso come non mai.
pierp.gabr.