La storia di Peppino è una di quelle che fa male. Molto di più se viene raccontata durante i giorni delle festività natalizie, quando tanti sono i bambini che sotto l’albero avrebbero solo voluto trovare un cucciolo di cane.
Peppino, che non è un cucciolo ma conserva lo stesso sguardo tenero, ha vissuto i suoi giorni più brutti proprio durante il Natale, quando qualche balordo ha deciso di mettergli un petardo nel naso. Almeno questo è quanto sostenuto dal veterinario che lo ha salvato grazie all’impegno dei volontari dell’Associazione Protezione Animali di Campobasso.
Peppino, questo il nome che i volontari hanno deciso di attribuirgli, è entrato in un’abitazione di contrada Valle a Vinchiaturo.
“Mi hanno chiamato da casa chiedendomi se fossi stata io a portare il cane con la faccia devastata. Mi sono subito allertata e sono tornata per vedere cosa fosse accaduto”, ha raccontato a CBlive Marialaura Ricciardi. È lei la volontaria Apac che ha ritrovato il cane, il quale, probabilmente, è riuscito a entrare nel suo giardino oltrepassando il boschetto che delimita l’abitazione e dove, avrà vagato alcuni giorni, stremato e in fin di vita.
E proprio la volontaria che ha salvato l’animale ha voluto raccontare la storia di Peppino, postando un video sulla pagina Facebook dell’associazione, dalla quale l’Apac ha anche fatto sapere come, per il momento, il veterinario sia abbastanza positivo sulle condizioni di salute dell’animale.
“Non ci ha nascosto – dicono dall’associazione – che la sua situazione sia molto grave, il palato é in parte fratturato e non avrà filtri nasali che gli potranno prevenire infezioni di sorta. Ma la chirurgia plastica sembra fattibile, chiudere in parte la ferita e dargli una vita dignitosa é una possibilità concreta che speriamo tanti ci aiuteranno a realizzare”.
“Ricostruirgli la faccia non sarà semplice e probabilmente serviranno più interventi”, spiega Marialaura, che racconta anche di come Peppino, seppur molto impaurito, si trovi ora nell’ambulatorio del veterinario che lo ha curato e abbia ritrovato l’appetito.
“Per fortuna– dice ancora – la parte inferiore della bocca è rimasta integra e può nutrirsi. Ecco perché il veterinario presuppone che qualcuno gli abbia potuto mettere un petardo nel naso, perché se lo avesse ingoiato, anche quella parte sarebbe stata danneggiata”.
Intanto, proprio per aiutare Peppino è stata avviata la macchina della solidarietà. Qualcuno ha già voluto compiere qualche donazione e, in parte, le spese per le cure sono state saldate, ma per consentire all’animale una vita migliore c’è bisogno di fare qualcosa in più. Ecco perché l’Apac ha messo a disposizione un conto corrente bancario e postale per le donazioni. Chi fosse interessato può utilizzare i seguenti riferimenti per i versamenti.
IBAN: IT13Y0526203802CC1408073286
intestato a ‘Associazione Protezione Animali Campobasso’
presso Banca Popolare Pugliese – Filiale di Campobasso, Via A.Trombetta 26
POSTEPAY n. 5333 1710 1210 5637 intestata a Iorio Ilenia Luisa RIOLLS86M63F839I
Un appello solidale, quello compiuto dai volontari Apac, che non può non essere effettuato con il dovere di ricordare come l’uccisione di animali (domestici e non) sia un reato. Ma anche come, l’autore di simili gesti, una volta individuato, viene condannato. Il codice penale, all’articolo 544-bis, punisce, infatti, l’uccisione di animali “per crudeltà o senza necessità”.
Anche se l’animale si salva, a causa delle forti sofferenze inflitte si configura comunque il reato di maltrattamento (art. 544-ter), punibile con la pena della reclusione sino a 18 mesi. Se, invece, l’animale non solo soffre ma come spesso accade muore dopo una lunga agonia, si avrà maltrattamento aggravato dalla morte, per il quale è previsto un aumento di pena.
Intanto, gli stessi volontari che hanno ritrovato Peppino sporgeranno una denuncia contro ignoti.