“Un anno nero”. E’ stato definito così il 2014 dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Sandro Del Fattore, Giovanni Notaro e Tecla Boccardo che questa mattina, lunedì 29 dicembre, hanno tenuto una conferenza stampa per tracciare un bilancio dell’anno che sta per volgere a termine.
Tante, troppe le mobilitazioni promosse a livello regionale per difendere i diritti dei lavoratori, che per i sindacalisti hanno avuto quantomeno come obiettivo quello di rimettere al centro dell’attenzione la dignità del lavoro.
Numerose le vertenze per le quali ci si è spesi in tutti questi mesi e per le quali con la Regione è stato trovato solo un accordo parziale. E’ questo il caso degli operatori della Formazione professionale e della Protezione Civile. “Si tratta – ha infatti – specificato Del Fattore – di risultati tampone, che hanno garantito solo un sostegno al reddito, senza condurre alla stabilizzazione e alla qualità del lavoro”. Punti questi sui quali sarà necessario avviare, in tutti i settori, un confronto a partire dal prossimo anno.
Senza indugi, infatti, i rappresentanti sindacali non hanno fatto mistero di come la situazione, in Molise, ma anche nel resto del paese, sia davvero drammatica.
“L’edilizia è al limite, così come anche il comparto manifatturiero – ha rimarcato Notaro – anche i trasporti vivono una situazione semplicemente drammatica, per non parlare poi del caso limite della sanità molisana”.
“Al momento, il disagio sociale è forte e ora più che mai– sono state le parole di Tecla Boccardo – è necessario che le istituzioni ascoltino le nostre rischieste e ci si metta a lavoro tutti insieme per trovare una soluzione”.
Dello stesso parere anche il numero uno della Cgil Molise che ha voluto ricordare come i sindacati resteranno vigili sulla delicata questione della Gam, “per la quale si è in attesa di conoscere le intenzioni, in termini occupazionali, dell’imprenditore interessato”.
Dunque per Cgil, Cisl e Uil,la priorità per il nuovo anno resta il confronto con la Regione, così come l’impegno con il Governo nei cui tavoli romani saranno sempre fatte valere le esigenze di un territorio che sembra ormai troppo vicino al “rischio desertificazione”.
f.a