Un terremoto di magnitudo 7.2 ha travolto ieri la splendida isola dei Caraibi. Il bilancio dei morti è provvisorio e tende a salire di ora in ora. Haiti ha circa dieci milioni di abitanti, per lo più giovanissimi, sarebbero oltre 700 i morti e 2800 i feriti. Le squadre di soccorso sono al lavoro nella speranza di trovare dei sopravvissuti.
Uragani e terremoti anche in passato
L’isola era da anni in stato di emergenza umanitaria a causa degli agenti atmosferici che l’avevano piegata. Diciassette anni fa l’uragano Jeanne aveva devastato la città, e dieci anni fa si era registrato lì il terremoto più distruttivo della storia dell’uomo. Solo cinque anni fa era arrivato anche l’uragano Matthew, senza contare le numerose epidemie che si sono diffuse proprio a causa delle condizioni precarie in cui vive la popolazione.
Un popolo maltrattato non solo dalla natura
Le missioni di aiuto al popolo dell’isola sono partite dapprima dagli Stati Uniti e poi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Purtroppo però molti degli agenti, incaricati di portare la pace, avrebbero perpetrato per anni violenze e abusi nei confronti di bambine e ragazze locali, procurando anche numerose gravidanze. A questa terribile e ingiusta violenza, si aggiunge la diffusione di gruppi criminali nei partiti e nelle istituzioni locali, comprese le forze dell’ordine.
Un altro uragano in arrivo
Gli aiuti della Caritas
Per il popolo di Haiti dal 2010 la Caritas Italiana ha finanziato complessivamente 221 progetti di solidarietà, per un importo di oltre 24 milioni di euro. Progetti dedicati al ripristino dei diritti umani violati, come l’alimentazione ma anche la formazione, il lavoro e l’inclusione sociale. Sono stati distribuiti kit alimentari a beneficio di 700 famiglie svantaggiate, che corrispondono a circa 5000 persone. Oggi “Caritas Haiti ha già mobilitato le proprie squadre raggiungendo le aree maggiormente interessate dal sisma”. (Fonte Caritas Internationalis). A causa del terremoto di ieri è rimasto ucciso anche un sacerdote.
CP