In Italia nasceranno diciotto nuovi centri di identificazione ed espulsione dei migranti. Il Molise e la Valle d’Aosta sono le uniche regioni escluse dalla nuova misura.
Realizzare nuovi centri di identificazione ed espulsione: questa è una delle misure sull’immigrazione che oggi, martedì 18 gennaio, il ministro degli Interni, Marco Minniti, proporrà alla Commissione Affari Costituzionali della Camera.
L’idea è quella di realizzare delle strutture per controllare e, nel caso in cui sia necessario, rimpatriare i migranti che siano ritenuti pericolosi o non legittimati al diritto d’ asilo.
In questo modo, i vecchi Cie presenti a Torino, Roma, Crotone, Caltanissetta non andranno in pensione, ma saranno affiancati dai nuovi centri che, come prevede il piano del Viminale, saranno dotati di forze dell’ordine e garanti per il rispetto dei diritti propri di ogni migrante.
Uno per ogni regione del Belpaese, tranne che in Molise e Valle d’ Aosta. Le strutture da realizzare, infatti, dovrebbero essere situate in zone di periferia e prossime agli aeroporti.
Il tema sarà trattato anche domani, mercoledì 19, nella Conferenza Stato-Regioni. Incontro, durante il quale, non passerà inosservata la necessità di aumentare il numero di Comuni aperti all’accoglienza che, momentaneamente, registra 2.600 centri su ottomila.