Finto assicuratore cerca di spillare denaro a un’anziana. La 78enne fiuta il raggiro, chiama la Polizia e mette in fuga l’uomo

Nella giornata di ieri, una signora di 78 anni che vive a Campobasso in Via Gramsci è stata avvicinata in strada da un uomo di circa 45 anni, con occhiali da vista, cappellino con visiera, che si è presentato come Luca De Angelis, un assicuratore amico del figlio della donna. L’uomo ha chiesto all’anziana una cifra pari a 1800 euro. Tanto, infatti, sarebbe stato il debito del figlio che la donna doveva saldare per evitare allo stesso gravi conseguenze. Per convincere la 78enne che l’esigenza era reale, il finto assicuratore mostrava di essere in contatto telefonico con il figlio della donna e fingeva di passare la telefonata all’anziana.

Nel corso di queste operazioni la donna si è però insospettita, soprattutto in relazione a una certa titubanza mostrata dall’interlocutore nel passarle il cellulare. Tanto è bastato per indurre la signora a telefonare al 113 ed avvisare, con il suo telefonino, il figlio di quanto stava accadendo. Il truffatore, vistosi scoperto, si è dato a questo punto alla fuga.

Si tratta di un episodio che rappresenta una positiva conferma dell’utilità della campagna di sensibilizzazione e informazione che la Questura di Campobasso, grazie alla disponibilità e sensibilità sul tema da parte degli organi di informazione, sta portando avanti con i primi significativi risultati. La vicenda narrata rappresenta solo una delle modalità con cui vengono perpetrate le truffe. La fantasia dei soggetti autori di tale reato non ha limiti e non bisogna abbassare la guardia.

“Non bisogna, – fanno sapere dalla Questura di Campobasso – sottovalutare la gravità di tali reati che, aldilà del danno economico, sono in grado di minare la serenità, l’autonomia e la fiducia in sé stessi in coloro che, in relazione all’età, inevitabilmente diventano più vulnerabili, soprattutto quando vengono abiettamente sfruttati i legami affettivi tra genitori e figli. Non esistono persone anziane esenti da tale rischio e chi è vittima di tali reati non deve farsene una colpa o sentirsi meno idoneo a continuare a vivere nella sua autonomia, sapendo che nelle Forze di Polizia troveranno disponibilità e professionalità”.

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