Il ragazzo, non solo aveva acquistato la ‘roba’ sul cosiddetto “deepweb”, ovvero il mondo on line, parallelo a quello ufficiale, dove è possibile comprare droga e armi mantenendo l’assoluto anonimato, ma lo stesso deteneva in casa 30 plichi postali con i quali si era fatto spedire, da paesi esteri e con un falso nome, la droga da smistare in città.
Oltre a due bilancini di precisione e 55 grammi di ketamina, sempre nell’abitazione del pusher, sono state ritrovate anche due “taser”, cioè storditori elettrici che, secondo la recente giurisprudenza, sono assimilati in tutto e per tutto alle armi.
Quindi, oltre all’arresto per traffico e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, il 26enne è stato denunciato per detenzione abusiva di armi comuni da sparo. Il giovane si trova ora ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.