Don Milani, studenti smistati tra Unimol, Manzù e Petrone. La scuola di via Leopardi? Meglio abbatterla

ANDREA VERTOLO

Fine dei doppi turni e alunni accolti nella sede dell’Università del Molise, questa la soluzione temporanea che permetterà agli studenti della Don Milani di trascorrere quel che rimane dell’anno scolastico con più serenità e ottimismo. Da lunedì 20 febbraio, infatti, saranno nove le classi della scuola primaria che prenderanno posto nell’edificio Polifunzionale dell’Unimol in via De Santis. Tre erano state sistemate già nella sede del Liceo artistico Manzù e le altre avevano trovato posto nella scuola Petrone di via Alfieri.

Inoltre, nella mattinata di oggi, venerdì 10 febbraio 2017, è stata presentata nella Sala del Consiglio del Rettorato, la convenzione sottoscritta tra l’Università degli Studi del Molise ed il Comune di Campobasso per l’attività di studio, ricerca e valutazione della sicurezza per undici scuole elementari del capoluogo, relazioni che verranno consegnate entro giugno 2017.

“Questa ospitalità da parte dell’Unimol – ha dichiarato il rettore Gianmaria Palmieri – non è indolore, perché sappiamo bene che questa struttura nasce esclusivamente per attività universitarie, ma nel DNA del nostro Ateneo c’è una vocazione istituzionale legata al territorio e siamo contenti di essere utili in una situazione di emergenza qual è questa. Per offrire questa ospitalità – ha poi sottolineato Palmieriè necessario innanzitutto il consenso dei genitori, oltre che l’idoneità garantita dai tecnici  sulle aule proposte”.

In prospettiva, importante è anche la convenzione stipulata per lo studio degli edifici scolastici presenti in città. “Nel mese di dicembre – le parole del rettore – abbiamo stipulato una convenzione per lo studio delle aree interne a rischio sismico e idrogeologico. Nel’ambito del filone di ricerca, che si estenderà su tutto il Molise,  è stata inserito lo studio sugli edifici scolastici di Campobasso grazie al contributo pari a 30mila euro da parte dell’amministrazione comunale. Intanto – ha concluso Palmieri – consegniamo oggi, nelle mani del sindaco Battista, la relazione definitiva sull’agibilità della scuola Don Milani”.

La parola è poi passata al sindaco di Campobasso, Antonio Battista il quale, ringraziando l’Università del Molise per la collaborazione, ha poi sottolineato come “in queste emergenze è necessario che tutti mantengano la calma senza farsi prendere dall’effervescenza del momento. Per questo – ha continuato  – devo ringraziare anche i consiglieri comunali e il senatore Roberto Ruta che si sono interessati con razionalità alla questione. Le analisi, che saranno apportate su tutti gli edifici delle scuole primarie, ci saranno utili per avere delle relazioni precise e per proiettarci con più sicurezza al futuro”.

A spiegare i risultati dello studio sulla struttura della Don Milan il docente di Ingegneria Civile Carlo Callari. “La scuola di via Leopardi – le sue parole – presenta delle criticità strutturali che non sono legate a negligenze o errori, bensì in relazione alle nuove norme in materia di sicurezza. Bisogna , in questo senso, ricordare che, attraverso le nuove leggi sulla costruzione degli edifici scolastici, tutte le strutture costruite negli anni non rientrano in tali parametri normativi. Il rischio incorso in questi anni dagli alunni e dal personale della scuola –  ha poi sottolineato il professor Callari – non può dirsi alto ma si rientra nei normali parametri di rischio”.

“Ad oggi la soluzione migliore per rendere una scuola sicura – ha concluso il professor Callari –  sarebbe ricostruirla. La legge, infatti, non permette il solo miglioramento dell’edificio ma indica come soluzione l’adeguamento dello stesso alle norme vigenti. Per questo credo che convenga lavorare ad una nuova costruzione che possa portare diversi vantaggi per tutti”.

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