In Molise è arrivato Caronte, l’infuocato anticiclone nordafricano che traghetta le anime dei morti di caldo al di là dell’Ade, guidandoli verso i migliori negozi di elettrodomestici per l’acquisto di un condizionatore in offerta o alla ricerca disperata di un lido con ombrelloni liberi sulla costa. Una traversata oltre il fiume che, a causa dell’emergenza siccità che ha colpito senza distinguo l’intero Stivale, viene effettuata in auto dato che di acqua ne è rimasta giusto quel poco che serve per una doccia (anche se i frequentatori assidui dei mezzi di pubblico trasporto negano che l’oro blu venga utilizzato per tale scopo). Tirando le somme è doverosa una considerazione: siamo a fine giugno, fa caldo, è estate.
Capita tutti gli anni ma soprattutto per i campobassani è un evento atteso e invocato dal lontano ottobre. Dopo aver trascorso nove mesi tra pioggia, nebbia, neve e freddo siderale, ci si aspetterebbe un’accoglienza più calorosa nei riguardi della “stagione delle ferie” e invece questo assaggio di Agosto non sembra poi così gradito. Quasi meriteremmo la neve per l’eternità.
Il Ministero della Salute ha assegnato alla ventesima regione d’Italia un bollino dal colore rosso sgargiante, che sta ad indicare un alto rischio per tutta la popolazione. Tutta. Non solo anziani e bambini. Le temperature potranno toccare con molta probabilità i 40° e per questo motivo dal Ministero non potevano mancare raccomandazioni inedite che attraverso la voce dei media sono state diffuse nelle case dell’umanità appena la colonnina di mercurio segnava che è banalmente estate.
Grazie ai preziosi consigli elargiti si è scoperto con sommo stupore che per fronteggiare l’afa sarebbe opportuno:
1) “evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde (dalle 11 alle 18)”
2) “ Evitare le zone trafficate per il rischio ozono”
3) “Non svolgere attività fisica intensa all’aperto”
4) “Usare correttamente il condizionatore”
5) “Alimentazione leggera”
6) “Bere molti liquidi”.
Il punto numero uno della classifica dei migliori consigli di sempre è molto chiaro: bisogna uscire solo alle prime luci dell’alba, o verso il tramonto, e camminare muro, muro come sorci sotto i cornicioni. Cercare rifugio, quando possibile, all’ombra delle due panchine in fiore, evitando risse per occupare i pochi posti disponibili perché, se ci si fa male, il Cardarelli non assicura posti letto disponibili e passare dal colpo di calore al colpo di grazia, è un attimo.
Punto numero due: chiaro e preciso anche questo. Bisogna perdere la cattiva abitudine di passeggiare dietro le auto in coda al semaforo, respirando con il naso come abitualmente accade. Piuttosto sarebbe meglio trascorrere le poche ore a disposizione approfittando di una bella escursione in Villa de Capoa o immersi nel verde di un parco a scelta. Cioè sempre Villa de Capoa, ché da sempre siamo sprovvisti di altro.
Punto numero tre: basta correre come gnu in allarme lungo Corso Vittorio Emanuele. Anche questa è un’abitudine da dimenticare. Si cammina sempre piano, piano e, soprattutto, quando portate i vostri bimbi in centro, cercate di fargli capire che spingere per due ore l’altalena non è così divertente quanto giocare a fare il fungo sotto gli abeti. Vince chi, fermandosi, scopre che fungo stai imitando. Non si suda, si sta al fresco e si torna a casa con un’esperienza di vita inutile in più.
Punto numero quattro: a Campobasso ancora non hanno capito che il condizionatore non si usa per dare volume o eliminare l’effetto crespo sui capelli. Non si usa per far venire fuori dagli anelli di plastica delle coloratissime bolle di sapone. Non si usa per far asciugare le calze di spugna né come pedana di lancio per il gatto. Anni e anni di vita in mezzo alle montagne, isolati dal mondo, hanno ovviamente portato qualche conseguenza riguardo l’ adattamento alla civiltà.
Punto numero cinque: qui occorre alzare le mani. Un punto studiato appositamente per gli abitanti del Molise che hanno risposto al Ministero “piuttosto la morte”.
Punto numero sei: non cercate di bere un panino con la porchetta. Non è così che funziona. Solo e soltanto liquidi.
Invece è di poche ore fa un’ordinanza sindacale che vieta l’utilizzo di magliette in acrilico, acetato, poliestere e teflon nei luoghi pubblici fino alla fine di settembre; consiglia di combattere l’afa provando a sedersi accanto a quelli che con due parole mirate alle spalle riescono a creare il gelo intorno; permette agli anziani di seguire solo l’apertura o la chiusura dei cantieri (bene dalle sei alle otto del mattino e dopo le 19.00); vieta di correre dietro le auto per respirare i fumi tossici con la bocca a ventosa sulla marmitta; obbliga ad insegnare agli animali domestici il corretto utilizzo di water e scarico, vista la pericolosità di uscire di casa dalle 11 alle 18 e, infine, augura una buona estate a tutti quelli che aspettavano l’estate per poter uscire un po’ di più.