Emergenza COVID-19 Alle ore 11 di oggi, 9 marzo, secondo il report fornito dall’Asrem, in Molise 14 restano le persone positive. Due di queste sono in Terapia intensiva, 5 presso il reparto di Malattie infettive, 7 in isolamento domiciliare.
C’è anche il primo morto molisano. Si tratta dell’uomo di Sesto Campano, deceduto allo Spallanzani. Il caso dell’uomo non era stato calcolato tra i contagi molisani, essendo stato preso in cura nelle strutture sanitarie del Lazio.
247 le persone in isolamento precauzionale, 160 quelle in sorveglianza.
200, invece, le persone che si sono censite dopo il rientro dalla regioni del Nord Italia. 140 quelle verificate, le restanti in fase di accertamento.
Proprio nel centro adriatico sono stati effettuati 95 tamponi, in corso di processo. I primi 38, già elaborati, hanno dato tutti esito negativo.
Sul piazzale del Veneziale di Isernia, intanto, si sta allestendo una tenda pre-triage. “Nulla di allarmante, si tratta di una misura precauzionale per essere pronti rispetto a ciò che potrebbe accadere e che ci auguriamo non accada”, chiarisce Toma.
Intanto, questa mattina, presso Palazzo Vitale, è continuato il confronto con le strutture private accreditate molisane.
ll presidente Toma, il direttore generale della Salute Gallo e il direttore generale dell’Asrem Florenzano hanno incontrato i responsabili di Gemelli Molise e Neuromed.
“Anche nella riunione di stamattina, come del resto in quella di sabato – spiega il governatore – abbiamo registrato la massima disponibilità degli operatori privati, che ringrazio, ad aumentare la dotazione dei posti letto di Terapia intensiva che, nel Molise e nel resto d’Italia, è l’unico problema serio che potremmo avere laddove si verificasse un aumento esponenziale del contagio”.
Toma, il giorno dopo la grande fuga dalle nuove zone rosse e l’emanazione della terza ordinanza per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus, commenta: “Possiamo fare tutti i decreti e le ordinanze possibili ed immaginabili, ma senza un forte patto tra istituzioni e cittadinanza, senza il rispetto scrupoloso delle disposizioni, avremo fallito l’obiettivo”.
Poi la rassicurazione: “Il numero esiguo di abitanti, l’assenza di focolai originari, i controlli del cluster termolese ci fanno ben sperare in un contenimento del picco”.