Giuseppe Favellato, imprenditore e titolare della Edilmoviter, è finito agli arresti domiciliari a seguire dell’operazione ‘Larus’, portata avanti dalla Procura della Repubblica di Isernia e dai Ros del Molise, nell’ambito dell’inchiesta sul fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione.
Un anno di sospensione dal lavoro per Roberto Bucci, dirigente del settore ambiente del Comune di Isernia, e per Pasquale Carruolo, responsabile della rete idrica del Consorzio Industriale di Pozzilli.
Le tre misure sono state richieste dal procuratore Albano e dal sostituto Scioli, accolte dal giudice per le indagini preliminari Quaranta.
Il sistema, secondo gli inquirenti, vedeva l’imprenditore Giuseppe Favellato designare le modalità per realizzare le gare degli appalti, escludendo di fatto le imprese concorrenti. Gli investigatori del Ros, che hanno utilizzato microtelecamere e microspie, avrebbero registrato le conversazioni dei tre protagonisti sulla gara d’appalto per il trasporto pubblico di Isernia, vinta proprio dall’impresa di Favellato per un importo di sei milioni di euro in cinque anni.
Secondo la Procura sarebbe stata versata una tangente di quattromila euro nelle casse della Pro Loco di Isernia, di cui Bucci era all’epoca presidente.
Pasquale Carruolo, invece, è accusato di aver falsamente attestato l’urgenza di dover effettuare alcuni lavori di riparazione al Consorzio Industriale di Pozzilli, tutti mai superiori ai cinquantamila euro, cifra che consente l’utilizzo dell’affido diretto.
Albano ha parlato di due casi emblematici di corruzione, reato sul quale sempre la Procura di Isernia, insieme alla Guardia di Finanza, sta seguendo contemporaneamente un altro filone: quello degli appalti del Comuni per il dissesto idrogeologico, che vede indagate 144 persone, tra imprenditori e amministratori locali.