La comunicazione, in situazioni di emergenza, come quella che l’intero territorio nazionale sta vivendo attualmente, è fondamentale. In questi casi di vitale importanza resta il ruolo dell’informazione alla popolazione da parte delle istituzioni.
Cosa che attualmente manca. Ed è proprio in questo momento che il Molise torna a scoprire il ruolo prezioso degli uffici stampa e quella legge di ben 20 anni fa, rimasta inapplicata in quasi tutto il territorio regionale.
Palazzo Vitale non ha un ufficio stampa, così come un ufficio stampa manca all’Asrem e alle altre Istituzioni coinvolte direttamente in questa emergenza. E pensare che, l’attuazione della 150 del 2000, in Molise avrebbe potuto arginare, almeno in parte, il dramma occupazionale che giornalisti e comunicatori vivono ormai da tempo.
Sembra andare proprio in questa direzione il monito lanciato dal Partito Democratico che, in una situazione come l’emergenza attuale, chiede al vertice di Palazzo Vitale proprio maggiore comunicazione.
“Se da un lato molte scuole del territorio e quasi tutti i Comuni si sono attivati con didattica a distanza e una comunicazione più frequente volta ad informare i cittadini sulle misure prese dal Governo, dall’altro (a parte le informazioni pervenute al tavolo permanente da noi fortemente richiesto) – dicono dal PD – notiamo una carenza di comunicazione da parte di quella che è, o dovrebbe essere, la massima autorità regionale in carica ovvero il presidente Toma o l’organo regionale nella sua interezza.
Se paragoniamo il lavoro comunicativo incessante delle regioni limitrofe, Abruzzo in primis, emerge in modo ancora più chiaro e desolante il silenzio del nostro Ente. Ad oggi non abbiamo dati certi su quante siano le persone infette, quanti i ricoverati, quante le persone in quarantena e quante quelle sotto osservazione. Non sappiamo se c’è stato un aumento o un decremento e neanche se c’è un reale monitoraggio di questi dati”.
“Nelle ore scorse – proseguono i dem – sono arrivate notizie positive sia da Whuan dove pare sia stato dimesso l’ultimo paziente ricoverato per Coronavirus, sia da Codogno dove pare si sia finalmente interrotta la catena di contagi. È di fondamentale importanza comunicare ai cittadini, ai tanti molisani quale sia l’attuale andamento del coronavirus nella nostra regione se, e soprattutto se, la situazione si è stabilizzata e se ci sono delle curve di miglioramento.
I molisani, le tante persone che in questi giorni stanno rispettando le regole imposte per arginare e spezzare la catena di contagi, meritano di essere informate, meritano di conoscere la realtà, hanno diritto di comprendere e di partecipare ai processi decisionali che riguardano la loro salute”.
L’appello del Partito Democratico è poi rivolto anche per “far cessare ogni sorta di propaganda politica o possibile truffa ai danni dei nostri conterranei”.
Il riferimento va allo striscione che Casapound ha affisso all’ingresso dell’ospedale di Isernia e che, seppure contenga un messaggio di solidarietà a medici ed infermieri al quale tutti noi ci uniamo, non non deve essere realizzato e comunicato come azione politica.
Inoltre la richiesta dei dem di essere informati sulle azioni messe in campo per la riapertura dell’unico ospedale del Basso Molise, il San Timoteo, chiuso in estrema urgenza a causa dell’infezione da coronavirus e del quale nessuno ad oggi conosce i termini di riapertura.
“In un’intervista apparsa sulla pagina Facebook del Comune di Termoli qualche giorno fa – dicono ancora dal Partito Democratico – il primario del pronto soccorso del San Timoteo ha parlato di una riapertura ‘in tempi brevissimi’; cosa significa? Perché non c’è alcuna comunicazione ufficiale da parte della Asrem? quali e quanti reparti riapriranno? con quanti e quali medici dato che la maggior parte del personale è in quarantena forzata?”
“Adesso – concludono dal partito – non è più tempo di nascondersi dietro la burocrazia, adesso è tempo di dare delle risposte”.