Sull’omicidio Niro sono ormai passati sette lunghi anni ed il caso è ancora irrisolto. A chiedere giustizia sono i familiari che vogliono capire perché Lucio Niro, il trentenne di Baranello, è stato sparato e da chi. Sette lunghi anni in cui l’unico indiziato è stato assolto nel processo in Corte d’Assise mentre si aspetta, da quasi 4 anni, che sia fissata la data per l’udienza in Corte d’Appello.
Era l’11 febbraio 2008 quando il giovane Lucio, dopo aver passato la serata a casa della sua fidanzata, Rosanna Parlapiano, a Santa Croce del Sannio si mette in macchina, nella sua Fiat Bravo per far ritorno a Baranello.
Secondo la ricostruzione fatta, Lucio muore attorno alla mezzanotte. Il suo corpo sarà ritrovato solo all’alba quando il fratello insieme ai suoi genitori, allarmati per la sua assenza, si sono messi alla ricerca del 30enne ritrovando la sua auto in una stradina, non lontano da casa della Parlapiano.
L’auto aveva terminato la sua corsa contro un albero. Tutto sembrava far pensare ad un incidente stradale. Infatti così stava per chiudersi il caso se non fosse stato il dottor Angelo Colaneri, medico della famiglia Niro, a cambiare le carte in tavola: l’apparente incidente era in realtà omicidio.
Il corpo di Lucio presentava un foro alla testa compatibile con un colpo di fucile. Il giovane era stato sparato da qualcuno che si era appostato, aspettando il suo passaggio, e, dopo essere stato colpito, aveva perso il controllo della vettura.
L’unico indiziato fu da subito Domenico Felice, vicino di caso di Rosanna Parlapiano, da sempre innamorato della fidanzata di Lucio e definito dalla Procura “ossessionato dalla Parlapiano”, facendo spazio ad un movente passionale.
Sarebbe stato il giovane Felice a minacciare più volte Lucio, a intimare alla Parlapiano di abortire perché incinta di Lucio e sempre lui avrebbe minacciato di impedire il matrimonio. L’imputato Felice, il 3 marzo del 2011, nonostante tutto, è stato assolto al processo in Corte d’Assise.
Un giudizio che ha portato la famiglia di Lucio e il suo legale, Angelo Piunno, a ‘ricominciare’ tutto d’accapo e chiedere il ricorso in Appello. Eppure a distanza di 4 anni da quella richiesta, oggi non è stato neanche fissata una data per l’udienza.
Sono passati sette lunghi anni da quel lontano 11 febbraio 2008 ed ancora non ha un nome l’assassino del trentenne Lucio Niro.