Nella diuturna attività preventiva e di controllo del territorio dell’Arma dei Carabinieri, lo scorso mese di aprile, una pattuglia dei Carabinieri di Castropignano effettuava un controllo ad un capannone agricolo in quel centro, poiché era stata segnalata una problematica connessa ad un cavo elettrico.
Nel corso del controllo, un cittadino straniero si avvicinava ai militari per fornire informazioni, asserendo essere un dipendente dell’azienda. Ultimato il controllo, con il supporto della ditta erogatrice del servizio elettrico, ed accertata l’assenza di anomalie, veniva identificato il lavoratore, che dalle prime dichiarazioni risultava essere irregolare sul territorio nazionale.
Gli immediati approfondimenti facevano emergere come lo stesso fosse gravato da due successivi ordini di espulsione, ai quali era risultato inottemperante, e per tale ragione veniva deferito all’Autorità Giudiziaria di Campobasso ed accompagnato negli uffici della Questura per le procedure di rito, all’esito delle quali veniva emesso un nuovo ordine di allontanamento.
I Carabinieri hanno deciso di dare riscontro alle dichiarazioni rese dal lavoratore, acclarando che questi fosse percettore di una mensilità di euro 600 e che il datore di lavoro, un 45enne della provincia di Foggia, non si era mai preoccupato di verificare la documentazione del suo dipendente, al pari del suo collaboratore nell’azienda, un 52enne della provincia di campobasso che seppur conscio della posizione di irregolare dello straniero, aveva continuato ad impiegarlo come manodopera. Entrambi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria ai sensi del Testo Unico Immigrazione (D.lgs 286/98).