È avvenuto la notte appena trascorsa l’ennesimo caso di aggressione al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso.
Dalle prime notizie, sembrerebbe che ad andare in escandescenza al nosocomio di contrada Tappino, sia stato un tossicodipendente scagliatosi contro un operatore sanitario.
La richiesta di una sigaretta di cui, però, l’ausiliare non disponeva, perché non fumatore, sembrerebbe aver mandato su di giri l’uomo che, a quel punto, lo avrebbe aggredito, fuggendo subito dopo.
L’ennesimo caso, quello avvenuto la scorsa notte e su cui indaga ora la Polizia, che mette a dura prova tutti coloro che operano nel comparto e che ormai raccontano di aggressioni continue.
“È successo anche a me qualche giorno fa. Per fortuna sono riuscito a tranquillizzarlo. Conoscevo quel tossicodipendente e alla fine si è calmato. Ma la situazione, alle volte, è davvero insostenibile. Quando accadono cose simili non possiamo fare altro che avvisare le Forze dell’Ordine. Ma in molti sono quelli che ormai operano con la paura di subire aggressioni in ogni momento”, dicono tra i corridoi del nosocomio della città.
Prima di quanto accaduto la scorsa notte, l’ultimo caso, in ordine temporale, era avvenuto solo una settimana fa. In quella circostanza era intervenuto l’Ordine dei Medici che aveva alzato i riflettori sul decreto legge che equipara i medici a pubblici ufficiali, prevendendo la procedibilità d’ufficio per reati simili. “Deve diventare normativa vigente, con l’obiettivo di frenare un fenomeno ormai dilagante: i medici sono sempre meno sereni sui luoghi di lavoro e ciò crea tensioni, ansie, paure, pronte a ripercuotersi inesorabilmente nel quotidiano lavoro”, aveva fatto sapere l’Ordine in quell’occasione.
Parole che tornano d’attualità a pochi giorni di distanza, dove gli operatori del comparto nuovamente sono messi a dura prova.