È bufera a Palazzo San Giorgio dove il Consiglio comunale, ormai da circa due anni e, quindi, dall’inizio della pandemia, ancora non torna a riunirsi in presenza.
Proprio nell’ente dove, ormai da mesi, è stato posto un freno allo smart working chiedendo a tutti i dipendenti un rientro in presenza, gli esponenti del Movimento 5 Stelle continuano a riunire l’Assise civica in remoto.
Così mentre il mondo sembra, pian piano, provare a tornare alla normalità, mentre scuole, università e uffici riprendono le normali attività, l’Aula di Palazzo San Giorgio resta vuota. Tutti collegati a distanza, qualche volta anche dal supeemercato, così come l’episodio accaduto mesi fa proprio a un esponente pentastellato.
Un brutto episodio per quelli che dovevano essere i rottamatori del sistema e che, invece, con il loro comportamento da amministratori, ben presto, hanno saputo dimostrare di essere in totale disaccordo con quello che hanno sempre predicato.
E ora proprio la democrazia del click così cara ai pentastellati ha avvolto anche l’Aula di Palazzo San Giorgio dove fino ad oggi è impossibile mettere piede.
Perché? A porre domande e contestazioni prima i consiglieri di centrosinistra. “Siamo ancora tutti dietro una videocamera. Ma la democrazia spaventa così tanto?”, scrive su Facebook la consigliera del PD, Bibiana Chierchia.
Ma a chiedere che le sedute del Consiglio, così come quelle delle Commissioni, riprendano in presenza con l’obbligo di green pass, anche il gruppo della Lega che in una nota afferma: “i grillini non stanno dimostrando cultura democratica, appare chiaro che non gradiscano il confronto e hanno scarsa memoria, basti pensare alle tante battaglie sulla partecipazione, sulla trasparenza e sulla legalità che hanno condotto e che con la loro pratica politico-amministrativa hanno invece – concludono dalla Lega – completamente disatteso”.