La Polizia Stradale di Campobasso ha, infatti, accertato come l’attività non avesse nulla di regolare e, come fosse priva della segnalazione certificata di inizio attività alla Camera di Commercio.
Pesanti le sanzioni comminate ai due: i riparatori abusivi dovranno, infatti, versare oltre 5mila euro per la mancata iscrizione e altri 6mila alla Provincia per l’assenza dei registri dei rifiuti pericolosi e non. L’attrezzatura e le strumentazioni, invece, sono state poste sotto sequestro e a breve saranno poste in vendita all’asta, mentre il cui ricavato andrà nelle casse dell’erario.
Nell’officina a cui sono stati messi i sigilli, sono stati trovati anche ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi per l’ambiente, tra cui fusti di olio esausto, batterie, filtri usati e pezzi di ricambio di scarto. Ecco perchè nelle campagne circostanti la Polizia sta effettuando ancora dei rilievi, volti a scongiurare eventuali smaltimenti impropri.
Anche i proprietari degli otto veicoli, in corso di riparazione trovati nel locale, saranno sanzionati con una multa di 86 euro per essersi rivolti ad un’officina non autorizzata.
In città e nella provincia di Campobasso l’abusivismo sembra essere sempre più diffuso. Dall’inizio dell’anno, infatti, su 20 officine controllate, sono state 13 le infrazioni rilevate dalla Polizia Stradale.