Attentato a Strasburgo, Patriciello nella sede dell’Europarlamento. La seduta plenaria non si interrompe. Tajani: “L’Europa non ha paura”

Quando il terrore torna a scuotere la Francia il Parlamento Europeo è in sessione plenaria. A pochi chilometri da lì, tra le vie del centro storico di Strasburgo, ai mercatini di Natale, quegli spari gettano nel panico la cittadina che già nel 2000, prima ancora dell’attentato alle Torri Gemelle, fu al centro di un piano fallito degli jihadisti.

Due morti e 14 feriti, nove dei quali in gravi condizioni, sarà il bilancio dell’attentato.

A darne notizia all’aula, ieri sera, è stato lo stesso Tajani. Il presidente dell’Europarlamento ha fatto chiudere la sede di Strasburgo, ma non ha interrotto i lavori.

“Alla violenza e al terrore – dichiarerà poco dopo in un video messaggio – noi rispondiamo con la forza della libertà della democrazia. Ecco perché – spiega il numero uno dell’Europa – ho deciso di non far interrompere la seduta del Consiglio. Abbiamo lavorato fino a mezzanotte in sessione plenaria. Non dobbiamo cambiare le nostre regole e il nostro modo di vivere perché qualche criminale cerca di piegarci. Noi non pieghiamo la testa, noi non abbiamo paura di loro”.

A essere presente ai lavori del Consiglio di Strasburgo anche l’europarlamentare molisano, Aldo Patriciello.

Solo alle due di notte Tajani farà sapere che sarà possibile spostarsi da lì.

Sono  circa le 4 di mattina, quando Patriciello insieme ai colleghi, esce dalla sede del Parlamento per raggiungere l’albergo.

Ieri sera, poco dopo l’attentato era stato lo stesso europarlamentare a far sapere, tramite i social, di stare bene e al sicuro.

Patriciello si trova ora nella sede del Parlamento che nel frattempo ha ripreso la normale attività, con un’attenzione particolare rivolta all’esito delle indagini. Proprio quest’ultime hanno già portato a identificare l’assalitore, riuscito a fuggire dopo l’attentato.

Il pensiero dell’europarlamentare va a quanto accaduto in quella città, in cui ormai saltuariamente vive da circa 10 anni. Il pensiero va ai morti ai feriti. A chi come il giornalista italiano, in queste ore, sta lottando tra la vita e la morte. E ovviamente un grazie sentito Patriciello vuole rivolgerlo a chi garantisce la sicurezza.

L’Europa si appresta a vivere una nuova giornata di lutto e tornano alla mente le parole di Tajani. “Non abbiamo paura”. Ma subito viene poi da chiedersi quanto sangue innocente dovrà ancora essere versato?

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