In effetti i manifesti rosa e gialli, in questi giorni a Campobasso, saltano agli occhi anche dei più distratti, perché occupano i posti più impensati del capoluogo. Non solo cabine telefoniche in disuso, muri dei palazzi, recinzioni, ma anche i segnali della Seac che indicano la fermata degli autobus o, addirittura, tutte le aree verdi nei pressi di viale Manzoni dove, in barba a qualunque regolamento, ovunque è ben visibile la cartellonistica pubblicitaria abusiva.
Ad alzare il sipario sulla questione sono stati gli ambientalisti di Fare Verde e l’attivista Simone Cretella, che è anche consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle.
Ciò che si chiede al Comune sia da parte dei volontari che da parte delle minoranze è la rimozione di ogni singola locandina abusiva. Una richiesta alla quale sottende, inoltre, una presa di posizione ben più precisa che condanna simili “spettacoli altamente diseducativi per bambini e ragazzi, dove la pratica del maltrattamento degli animali è all’ordine del giorno”.
In realtà, Campobasso non è l’unica città italiana dove sia avvenuta una cosa del genere. In numerosi altri posti del Belpaese simili organizzazioni sono state multate proprio per lo stesso motivo.
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