Dopo tre operazioni, una a Termoli e altre due alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, Antonio ha potuto far rientro a Termoli lasciando definitivamente il nosocomio pugliese. I medici del reparto di Neurochirurgia prima di dimetterlo si sono voluti sincerare delle sue condizioni di salute fino in fondo.
L’aneurisma riportato ha richiesto due delicate operazioni, ma adesso è tutto acqua passata. Prelevato dal papà e dalla mamma, Antonio è tornato a Termoli dove ad attenderlo c’erano tutti i suoi amici che dopo il brutto episodio di cronaca non gli avevano fatto mai mancare il loro affetto.
Resterà sicuramente un brutto ricordo quanto accaduto, un gesto incomprensibile da parte di un coetaneo al quale, per sbaglio, aveva rivolto un semplice saluto. Ma Antonio guarda sicuramente avanti e da oggi in poi quanto avvenuto vicino ai trabucchi sarà solo un brutto ricordo.
Resta adesso da seguire la vicenda giudiziaria nei confronti del 17enne albanese arrestato per l’accaduto. L’accoltellamento aveva sollevato grandi dilemmi nell’opinione pubblica. In virtù di quanto successo a Termoli è nato anche un comitato spontaneo che chiede più sicurezza e l’istallazione delle telecamere proprio lungo la passeggiata dei trabucchi che è, e deve rimanere, uno degli scorci più belli della città adriatica dove residenti e turisti devono continuare a passeggiare liberamente senza nessun problema.
gc