Sette anni e due mesi e due anni di libertà vigilata per Massimiliano Cannata, il 43enne di Castropignano che lo scorso mese di gennaio accoltellò la sua ex compagna, una 32enne di Busso. Questa la pena inflitta all’uomo con la sentenza di primo grado, emessa oggi mercoledì 8 luglio, al Tribunale di Campobasso dal giudice Maria Libera Rinaldi.
La sentenza tiene conto oltre che del rito abbreviato chiesto dal legale dell’imputato, anche della semi infermità mentale. Riconosciute anche le aggravanti di crudeltà, futili motivi e premeditazione.
Il pubblico ministero, Barbara Lombardi, aveva chiesto, invece, 9 anni e 7 mesi.
Alla donna è stata riconosciuta una provvisionale di 10mila euro, a fronte di 500mila euro richiesti dal legale della vittima, Giuseppe Fazio, che per il capo d’imputazione pienamente accolto si dice soddisfatto.
Fazio ha anche ricordato come da parte dell’imputato non ci sia stato nessun cenno di pentimento e nessuna scusa verso la sua ex compagna, segno evidente della volontà di commettere un delitto così efferato.
L’uomo si sarebbe invece pentito, secondo il suo legale, Angelo Piunno, che ha ricordato come Cannata si trovi in isolamento perché affetto da una patologia psichiatrica. Il legale intanto pensa già al ricorso in appello.
La donna, una romena di origine bulgare, alla quale il suo ex compagno, una volta entrato in casa salendo dal balcone inflisse 4 colpi è viva quasi per miracolo, ma ha perso la funzionalità del braccio e del collo. Un danno irreversibile che le ricorderà per sempre la violenza subita dall’uomo che aveva amato.