di Katerina Barone
I dati attuali sul Coronavirus, aggiornati a questa mattina, in tutto il mondo sono: 1.430.453 contagiati (ufficiali), 301.385 guariti, 82.133 decessi; nello specifico, in Italia sono: 135.586 i contagiati (ufficiali), 24.392 i guariti, 17.127 i decessi.
L’influenza spagnola, la prima delle pandemie del XX secolo, arrivò ad infettare circa 500 milioni di persone fra il 1918 e il 1920 e provocò il decesso di 50-100 milioni di persone su una popolazione mondiale di circa 2 miliardi, la sua letalità le fece definire la più grave forma di pandemia dell’umanità e ridusse l’aspettativa di vita di quasi 12 anni. Il diffondersi della Spagnola, in Europa, fu aiutato dalla coincidenza con la Prima guerra mondiale in atto, milioni di militari vivevano ammassati nelle trincee, favorendo così la diffusione del virus.
Succede che in questi mesi, anche io sto assistendo agli effetti letali di un pandemia.
Succede che il Papa cammina per le strade di Roma deserta e va a pregare ai piedi di un crocifisso a cui tanti si rivolsero in tempi di peste.
Succede che al telegiornale guardi le immagini delle bare caricate sui camion dell’esercito, che in processione, a rilento, trasportano salme in atri posti.
Succede che il mio cervello deve immagazzinare parole come: pandemia, zona rossa, quarantena e lockdown (confinamento), cose necessarie per evitare un’altra Spagnola!
Succede che ho tutta la famiglia abile e arruolata in questa emergenza; madre infermiera, padre autista, fratello poliziotto, cugini e zii infermieri ,amici ricercatori, amici farmacisti, amici volontari in protezione civile, amiche cassiere, ho zii e amici proprietari di attività portate avanti nonostante tutto, nonostante la Partita iva e molti di loro in questo momento hanno le serrande abbassate..ho affetti sparsi ovunque in questa cosa e sono tutte persone che hanno sempre dovuto lottare perché lo stato non aveva soldi e allora si procedeva al taglia qua che taglia là.
Succede che tutti (o quasi) giustamente, siamo rimasti a casa, ma in molti dopo la prima settimana o forse da subito, non avevano di che mangiare per loro e sopratutto per i loro figli.
Succede che sono nati i nuovi poveri, ovvero tutte quelle persone che hanno sempre lavorato ma che con la chiusura delle attività o senza poter lavorare alla giornata, non hanno più potuto lavorare e di conseguenza portare a casa il pane.
Succede che anche in Italia, in pochi giorni gli ospedali devono cambiare l’ordine dei reparti e trasformarli, creando percorsi Covid, e succede che ci sono i padiglioni dei pazienti più gravi, dove con delle tende si creano delle piccole nicchie in cui i parenti posso dare L’ULTIMO SALUTO AI LORO CARI IN SICUREZZA..ma voi ve la immaginate una cosa così straziante?
Succede che cose semplici, come la pizza o per di più il pane a domicilio, diventano gesti di normalità in un tempo di reclusione.
Succede che una videochiamata, diventa il momento più bello della tua vita, quando dall’altra parte vedi il volto di un tuo caro che è tornato a respirare e c’è un infermiere che non sta nella pelle dalla gioia nel far fare quella telefonata al paziente e sentire dall’altra parte del telefono le urla di gioia…
Succede che questa è una guerra..e dopo i medici e gli infermieri e tutti coloro che ci stanno salvando, i soldati più alti in grado, sono i nostri bambini!
Stanno succedendo tante altre cose e mentre io scrivo qualcuno sta lottando per respirare.
Io posso solo e come sempre ringraziare e ringraziarvi tutti. Questa volta avete raccontato voi una storia a me, ogni foto che guardavo mi emozionava, grazie per avermi dato la possibilità di mettere insieme tutti questi pezzi in un grande puzzle sono tutte immagini che non posso più dimenticare.