Covid-19, non solo brutte notizie. Nessun contagio nelle case di riposo di Gildone e Sepino, ma il grido d’allarme: “Molta precauzione e, per questo, abbiamo chiesto i tamponi. Ignorati dalle istituzioni”

Le case di riposo, in questi giorni, sono al centro delle attenzioni durante l’emergenza Covid-19. Tante le strutture, in tutta Italia, che hanno registrato contagi e il Molise non è stato da meno con i casi di Cercemaggiore e Agnone. Una situazione che, sicuramente, aprirà una discussione post-emergenza con le nuove misure e autorizzazioni che riguarderanno le case di riposo e i centri di assistenza, a garanzia degli utenti.

In Molise, comunque, non solo casi di centri al centro dell’emergenza, ma anche case di riposo in cui non si sono registrati casi di contagio, né tra gli ospiti né tra il personale.

Trentuno le persone ospitate, una trentina il personale impiegato, nelle case di riposo Madonna delle Grazie di Gildone e Santa Cristina di Sepino. E una situazione sotto controllo dall’inizio dell’emergenza.

“Siamo stati previdenti a interrompere le visite esterne nelle due strutture già agli inizi di marzo, ben prima dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri – ha affermato la responsabile dei due centri, la dottoressa Mara VasciarelliNon nego di aver avuto anche problemi all’inizio dell’emergenza, perché non era stato compreso il nostro eccesso di zelo, che poi si è rivelato essere decisivo per la salute dei nostri ospiti”.

“La proprietà delle due case di riposo – ha proseguito Mara Vasciarelliha provveduto, sin da subito, ad acquistare tutti i Dispositivi di Protezione Individuale e, nello svolgimento del lavoro, c’è molta accortezza e professionalità da parte dei nostri operatori”.

“Abbiamo un grande rammarico – sottolinea la responsabile dei due centriSiamo stati ignorati dalle istituzioni. Abbiamo chiesto a chi sta gestendo l’emergenza che, sia ai nostri utenti che agli operatori, potessero essere eseguiti i tamponi. Lavoriamo con una categoria a rischio e, a mio avviso, farci eseguire i tamponi sarebbe stato indispensabile. Nonostante tutte le accortezze di tutti noi, si è visto che il virus è particolarmente aggressivo sulle persone anziane e non da escludere, come si sta scoprendo, che i più giovani possano essere asintomatici. Le istituzioni ci hanno ignorato. Ho tutti i messaggi, ignorati da chi dovrebbe essere il nostro garante. L’Asrem ci ha risposto che, per eseguire i tamponi c’è una procedura, ma io che lavoro tutti i giorni con persone anziane e con diverse patologie posso assicurare che, forse, le procedure andrebbero riviste per il bene della collettività”.

“Di tutta questa esperienza – ha concluso la dottoressa Vasciarellici resta la gioia di aver lavorato con professionalità e con tutti i criteri di sicurezza necessari. E, per questo motivo, va il mio plauso va a tutti coloro, che da oltre un mese danno il 120%. Orgogliosa di tutto lo staff, non molliamo ora la presa”.

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