I Carabinieri della Stazione di San Giuliano del Sannio hanno chiuso il cerchio su un esercente “furbetto” che all’interno del suo bar utilizzava emittenti televisive pay-tv non rispettando la normativa per la protezione del diritto d’autore.
Una pattuglia, nel corso di un’attività ispettiva, richiedeva la collaborazione di un addetto al controllo di una delle più famose società che gestiscono le pay-tv, per effettuare una verifica all’interno di un bar di quel centro.
Nel corso del controllo, appariva evidente da subito che gli avventori, numerosi all’atto dell’ingresso, erano intenti a seguire un incontro di calcio trasmesso proprio dalla piattaforma a pagamento.
I primi accertamenti visivi hanno permesso di appurare che il decoder utilizzato per la trasmissione non era conforme a quelli forniti dalla società all’atto della sottoscrizione del contratto di abbonamento. Contratto visionabile, per quanto attiene ai pubblici esercizi, anche sul televisore all’atto della trasmissione, poiché è evidenziato un simbolo distintivo.
I successivi e più specifici accertamenti hanno permesso di accertare che la trasmissione avveniva in streaming, captando il segnale originale da altre fonti e l’esercente era privo di qualsiasi tipo di contratto e/o sottoscrizione con la società erogatrice del servizio, ottenendo comunque tornaconto per l’attività, attesa la presenza di un cospicuo numero di avventori, interessati prevalentemente all’incontro calcistico in fase di svolgimento.
Trasmissione interrotta e proprietario invitato a fornire la documentazione comprovante la liceità della sua attività, che risultata essere poi nulla, ha fatto scattare il deferimento all’Autorità Giudiziaria di Campobasso, in ossequio ai dettami della Legge 633 del 22 aprile 1941 (Legge sulla protezione del diritto d’autore) e nella fattispecie quanto previsto dall’art. 171 ter c. p.