Di certo di D’Agnillo, non si può dire che fosse un professionista dei furti in appartamento, capace di non lasciare tracce, certificate spesso nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Il suo modo di agire era semplice e diretto. Nelle abitazioni si intrufolava rompendo finestre o porte. Entrava prendeva ciò che trovava, magari mettendo un po’ in subbuglio ma, senza compiere danni evidenti. In fretta andava poi via.
Una volta al sicuro fotografava gli oggetti che era riuscito ad acciuffare e li rivendeva. Nei compro oro nel caso di monili preziosi, su internet e sui social network se si trattava di smartphone, televisori o altri prodotti tecnologici. I furti avvenivano anche in fasce orarie prestabilite. Insomma, un lavoro part time quello del 25enne che agiva indicativamente nel pomeriggio, tra le 17 e le 21.
Nel quartiere d’Agnillo è molto conosciuto e la probabilità che dietro alcuni episodi ci potesse essere lui, con il tempo è divenuta sempre più concreta.
Il 25enne che, oltre ai furti era dedito anche allo spaccio, dovrà rispondere del reato di oltraggio a pubblico ufficiale per aver inveito contro i Carabinieri durante un controllo.
Intanto, proprio dagli inquirenti e, in modo particolare, dal dirigente della squadra mobile, Raffaele Iasi, e dal comandante della Compagnia Carabinieri di Campobasso, Valeria Nestola, che negli uffici di via Tiberio hanno tenuto una conferenza stampa congiunta per illustrare i dettagli dell’operazione, un nuovo appello ai cittadini. “È necessario – hanno detto – prestare sempre attenzione e avvisare le forze dell’ordine dinanzi a movimenti che possono anche solo sembrare sospetti”.