La Commissione Tributaria Regionale del Molise, in appello, ha accolto le ragioni degli avvocati Veronica Ricci e Luca Di Tommaso, legali di un contribuente molisano, contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
I giudici tributari, con la sentenza numero 450/1/2017, hanno confermato la sentenza di primo grado della Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso, che già aveva dato ragione ai due avvocati molisani.
La vicenda giudiziaria, nata nel luglio 2013, quando il contribuente ha ricevuto un atto di intimazione di pagamento dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per integrare il pagamento apparentemente insufficiente del Contributo Unificato Tributario per l’iscrizione di un ricorso unico avente ad oggetto 30 cartelle esattoriali.
Secondo l’interpretazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il contribuente avrebbe dovuto pagare il Contributo Unificato Tributario su ogni atto impositivo (per un totale di 700 euro, anziché di 60) e non sul valore complessivo della lite, tesi sostenuta con determinazione dai legali del contribuente.
Già in primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale ha dato ragione alle tesi dei due avvocati, annullando l’atto impositivo di circa 700 euro, fissando per la prima volta un importante indirizzo giurisprudenziale sulla fattispecie giuridica.
Il Ministero, così, ha impugnato la sentenza di primo grado davanti alla Commissione Tributaria Regionale del Molise, ma la strategia difensiva dei legali Ricci e Di Tommaso è riuscita a respingere, anche in appello, le teorie ministeriali contro il contribuente molisano, rendendo nullo l’atto impositivo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
“Siamo soddisfatti – il commento degli avvocati Veronica Ricci e Luca Di Tommaso – e continueremo sempre a tutelare i contribuenti e i cittadini da qualsiasi pretesa illegittima dello Stato. Quello che non perderemo mai è la forza di difendere sempre i più deboli contro ogni forma di ingiustizia, fino alla tutela dei principi fondamentali del nostro ordinamento, principi in cui fortemente ancora crediamo”.