Saranno però i risultati della perizia che in seguito diranno le cause che hanno fatto sì che il cuore della studentessa si fermasse la notte tra domenica e lunedì, dopo aver passato un fine settimana a Coverciano (Firenze) per un torneo sportivo della scuola media del capoluogo che frequentava.
Insieme alle altre sue compagne e ai docenti aveva fatto rientro in città a mezzanotte di domenica 21 giugno, aveva mangiato un boccone e si era addormentata, senza sapere e immaginare che da quel lungo sonno non si sarebbe mai più risvegliata.
I ricordi di quel fine settimana trascorso con le amiche di scuola, così vicini nel tempo si sono trasformati inspiegabilmente così lontano e tornano prepotenti per un evento difficile da accettare, soprattutto a 14 anni.
Le marachelle, i biscotti “rubati” per gioco all’amica a cui aveva promesso di insegnare a giocare a tressette, e poi ancora gli abbracci, le risate e le confidenze da adolescenti sono diventate solo immagini della memoria che ora fanno male.
Attoniti i docenti dell’Istituto che la ragazza frequentava e nel quale avrebbe dovuto sostenere l’esame di terza media, una delle prime “prove” importanti del diventare grandi, che però la vita gli ha tolto per sempre l’occasione di affrontare.
Il dolore che da due giorni ha stordito i familiari della ragazza e chi la conosceva, scuotendo tutta la città, sarà amplificato questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa di San Francesco per l’ultimo saluto, al quale certamente parteciperanno tanti adolescenti a cui oggi nemmeno le persone più adulte sapranno dare una spiegazione di come può essere cattiva e beffarda la vita.
fab. abb