Di seguito, i messaggi istituzionali in occasione della Giornata della Memoria di San Giuliano di Puglia nel ventennale, 31 ottobre 2002 – 31 ottobre 2022, del sisma che colpì il Molise, provocando il crollo della scuola, in cui a San Giuliano di Puglia persero la vita 27 bambini e la loro maestra.
Senatore Costanzo Della Porta: “Oggi è una giornata triste: il 31 ottobre di venti anni fa cambiò radicalmente la storia del nostro Molise. Una regione e una Nazione che si strinsero attorno alla comunità di San Giuliano di Puglia, segnata da un dramma, per quanto possibile alleviato dallo scandire del tempo, ma che riecheggia giorno dopo giorno da quel 31 ottobre 2002.
Da sindaco ho sempre ripensato a quel dramma e dato massima considerazione a un tema sempre attuale e, oggi, da esponente di Palazzo Madama sicuramente non mancherà il lavoro affinché gli standard di sicurezza siano sempre maggiori, per far sì che un’altra San Giuliano di Puglia non si verifichi mai più”.
Onorevole Elisabetta Lancellotta: “Da venti anni, il 31 ottobre, è una giornata triste. Sono ancora vive le immagini di quella drammatica giornata, scandita dal terribile sisma che colpì al cuore San Giuliano di Puglia e il Molise intero. Ventisette bambini e la maestra trovarono la morte sotto le macerie di una scuola, quel luogo che tutti noi genitori consideriamo il posto più sicuro che viene frequentato dai nostri figli, dove i nostri piccoli iniziano, per poi approfondire, il loro percorso di istruzione e formazione.
In questi venti anni abbiamo ascoltato storie di bambini diventati adulti, segnati da quel terribile crollo. E, da mamma, ho sempre ascoltato e riascoltato, letto e riletto, le storie di coloro che hanno avuto la forza di rialzarsi psicologicamente e fisicamente, seppur segnati per tutta la vita, provando a realizzare i propri sogni. Gli stessi sogni, svaniti sotto le macerie, per 27 loro piccoli amici e la loro maestra. Bambini diventati Angeli, che hanno lasciato all’interno delle rispettive famiglie un dolore immenso e una ferita, che non potrà mai rimarginarsi. Nonostante ciò, queste famiglie hanno avuto la forza e il coraggio di andare avanti, ma sono certa che i nonni, i genitori, i fratelli e le sorelle, gli zii, segnati da questa immane tragedia, da venti anni ogni giorno immaginano e si chiedono come sarebbe stata la vita dei loro piccoli Angeli.
Da mamma, spesso, ripenso a quel 31 ottobre 2002, soprattutto quando accompagno mia figlia a scuola, quel luogo dove i nostri piccoli trascorrono la maggior parte del loro tempo dopo la propria abitazione.
In venti anni è stato detto tanto su quel terribile terremoto e, da membro della Camera dei Deputati e consigliera del Comune di Isernia, memori di quella tragedia, il nostro impegno è quello di lavorare affinché il tema della sicurezza sia al primo posto, assicurando strutture all’avanguardia dove i nostri figli, futuro della nostra società, possano crescere serenamente”.
Onorevole Lorenzo Cesa: “Sono passati 20 anni da quel terribile 31 ottobre 2002. Quante cose la vita ci ha riservato in questi lunghi anni, eppure la tragedia di San Giuliano pare si sia cristallizzata a quel giorno nefasto. Nella memoria di ognuno vive il ricordo di quelle lunghe ore alla ricerca disperata dei piccoli alunni, intrappolati in un destino crudele. Sono forgiate nell’anima e nella mente di chi sopravvive le voci, gli ultimi aneliti di vita, le urla di dolore, la polvere, le manine che non stringevano più. Restano impresse nella memoria le immagini strazianti dei Vigili del fuoco instancabili, dei cittadini che scavavano a mani nude per non perdere neppure un secondo prezioso. É un ricordo troppo doloroso quello dei racconti. É impossibile non rammentare con un grido innaturale quei teli bianchi, troppo piccoli per asciugare le lacrime di genitori disperati.
É una ferita difficile da rimarginare. Nessuno ha la possibilità di restituire ai 27 angeli e alla maestra Carmela il soffio della vita. Possiamo, però, far sì che tragedie come questa di San Giuliano non accadano mai più. É di diversi giorni fa la notizia di un ennesima disgrazia sfiorata, in un ateneo. Pochi minuti e avremmo nuovamente pianto giovani vite. Non devono più accadere drammi come quello di San Giuliano di Puglia o quello dell’Aquila. É dovere delle Istituzioni garantire la sicurezza nei luoghi pubblici, nelle scuole, nelle università. Occorre incentivare la cultura della prevenzione, adottando misure serie e di concreta attuazione. Non servono slogan strappa applausi o frasi ad effetto sui social, utili solo a racimolare click, urge una politica più vicina alle esigenze dei cittadini. Il nostro impegno, il mio impegno è sempre proiettato verso il futuro, un futuro certo, migliore per tutti, che sappia coniugare il rispetto di leggi e la puntuale attuazione delle misure adottate per il bene delle comunità nelle quali viviamo”.
Presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti: “C’è una storia prima del 31 ottobre 2002 e una storia dopo il 31 ottobre. Un prima e un dopo di una data tra le più tristi, se non la più triste, della storia del Molise e di San Giuliano di Puglia. Un boato, il crollo e il silenzio assordante.
In venti anni sono state tante, forse troppe, le parole spese per quella tragedia in cui persero la vita 27 piccoli alunni e una maestra della scuola di San Giuliano di Puglia.
Il pensiero va sempre alle famiglie e ai genitori, segnati da un dramma indelebile nella vita di tante persone: degli stessi bambini che riuscirono a salvarsi, delle loro famiglie, di coloro che prestarono i soccorsi.
Sono trascorsi venti anni, ma l’eco del dolore e della tristezza non si è mai spento e mai si spegnerà. Ogni anno, il 31 ottobre, è il momento della riflessione e della nostra vicinanza a tutti coloro che, da venti anni, soffrono nel silenzio delle proprie case per un dolore mai domo.
Il nostro pensiero e il nostro continuo incoraggiamento va a tutti quei ragazzi, oggi adulti, che hanno reagito con una forza d’animo, da cui prendere esempio, riuscendo a imporsi nel mondo della scuola, del lavoro, dello sport e della società con storie che ci insegnano tanto e da cui prendere anche esempio.
Quel 31 ottobre 2002 ha segnato un profondo spaccato. Una tragedia, che non sarebbe dovuta mai accadere, di colpo, accese i riflettori su un tema particolare: quello della sicurezza degli edifici scolastici.
Tanto è stato fatto e tanto si dovrà ancora fare per assicurare ai nostri figli quella tranquillità di poter trascorrere buona parte della propria giornata senza pericoli. Il compito delle istituzioni è quello di non abbassare la guardia, affinché gli istituti scolastici diventino una ‘bolla’, laddove gli studenti possano studiare, divertirsi, fare le loro prime esperienze senza alcun pericolo”.