Continua ad animare il dibattito politico la relazione conclusiva dello studio di vulnerabilità sismica dell’asilo nido di Verga realizzato nell’ambito del Protocollo d’intesa tra l’Università degli Studi del Molise e il Comune di Campobasso e, lo scorso 3 maggio, approdato sui tavoli di Palazzo San Giorgio.
Il documento che ha messo in evidenza criticità significative della struttura è finito sotto la lente d’ingrandimento del Movimento Cinque Stelle che ha già depositato un’interrogazione urgente al sindaco “per conoscere quali provvedimenti si intenderanno adottare”. “Alla luce dell’esito dello studio – dicono i pentastellati – vogliamo conoscere se allo stato attuale l’edificio può continuare ad ospitare le attività dell’asilo nido.
Informazioni e risposte che l’amministrazione avrebbe già dovuto, senza alcuna esitazione, rendere di pubblico dominio non appena acquisito il responso delle indagini che, peraltro, ricalcano per buona parte elementi già noti da anni alla stessa amministrazione, poiché sviluppati con precedenti studi di vulnerabilità”.
“Quello che emerge dalla relazione è, in sostanza, – proseguono i Cinque Stelle – è lo stesso quadro già visto anche per gli altri edifici già all’attenzione del team del professor Callari, ovvero quello di edifici non in linea con gli attuali standard e che, piuttosto che di interventi di miglioramento mai del tutto esaustivi, avrebbero bisogno in via preferenziale di essere sostituiti, previo abbattimento, con dei nuovi plessi in linea con i più attuali standard di sicurezza, di efficienza energetica e di funzionalità, ovviamente con una precisa tempistica che tenga conto delle priorità e della disponibilità di adeguate risorse finanziarie”.
Quello che i pentastellati imputano all’amministrazione è, infatti la “mancanza di programmazione”.
“Gli studi di vulnerabilità commissionati all’Università su ben undici scuole cittadine – proseguono i grillini – avrebbero dovuto avere proprio questo compito, cioè definire le criticità e stabilire le strategie e le priorità di intervento per delineare la complicatissima programmazione dell’edilizia scolastica.
Ma finora, anche laddove l’esito delle indagini è risultato tutt’altro che rassicurante, l’amministrazione ha preferito prendere tempo, come nel caso dell’asilo di Via Crispi/Via Berlinguer o come lo stesso di Via Verga, sminuendo puntualmente il giudizio tecnico espresso, liquidando la questione con generici impegni nell’effettuare ulteriori verifiche, a volte facendo trascorrere interi mesi, come nel caso di via Crispi, senza alcun provvedimento o quantomeno comunicazioni nel merito”.
Un dato questo che, per la minoranza di Palazzo San Giorgio non andrebbe che andare “ad alimentare ulteriormente la sensazione di smarrimento ed incertezza che serpeggia tra i genitori degli alunni delle scuole campobassane che, nonostante le numerose vertenze degli ultimi anni, continuano a scontrarsi nel muro di gomma eretto dall’amministrazione che in termini di trasparenza continua a fare acqua da tutte le parti, come se nascondere informazioni, ridimensionarle o procrastinarne i tempi di pubblicazione, servisse in qualche modo a risolvere anche i problemi”.
All’attenzione del M5S finisce poi anche il caso della scuola ‘Don Milani’ di via Leopardi, dove “si assiste assistiamo all’ennesima disfatta dell’amministrazione, con tempi di esecuzione che continuano ad allungarsi, tanto da metterne in dubbio perfino l’apertura per il prossimo anno scolastico, e soprattutto con una spesa che continua a gonfiarsi, come si evince dall’ultima perizia di variante che ha fatto lievitare i costi dell’intervento a quasi mezzo milione di euro, mettendo seriamente in dubbio il principio del rapporto costi/benefici, la cui rigorosa analisi viene puntualmente raccomandata dal team dell’Unimol che sta effettuando le verifiche sugli edifici”.