“Non era il caso, in questo momento, di organizzare una festa”, così il consigliere comunale del ‘Molise di tutti’, Francesco De Bernardo, dopo la riunione di maggioranza su ‘Vivi la tua Città’ a Palazzo San Giorgio nella serata di oggi, lunedì 29 agosto 2016.
“Abbiamo deciso, in maggioranza, di comune accordo – ha spiegato De Bernardo – di annullare l’evento, in programma venerdì 9 e sabato 10 settembre, denominato ‘Vivi la tua Città tra Angeli e Diavoli’, che avrebbe dovuto animare l’ultimo fine settimana prima della riapertura delle scuole. I nostri cugini laziali, umbri e marchigiani stanno vivendo un dramma e, con molta probabilità, ancora non realizzano ‘in toto’ quanto è accaduto. Noi li consideriamo ‘cugini’ per la vicinanza e perché non possiamo dimenticare che anche il Molise nel 2002 fu sconvolto da un sisma, che provocò morte e distruzione. Non si tratta di una festa religiosa o, comunque, comandata, bensì si sarebbe trattato della festa di fine estate”.
“Diverso è il caso dei privati – ha sottolineato – rispetto ai quali non possiamo entrare nelle scelte, ma come amministrazione comunale non potevamo far finta di niente. Questo non deve significare che la città deve le proprie attività e, così, non è escluso che nelle prossime settimane organizzeremo una fiaccolata o un concerto di solidarietà, che voglio precisare non sostituirà l’evento ‘Vivi la tua Città tra Angeli e Diavoli’. Se organizzeremo qualcosa lo faremo come gesto di vicinanza ai nostri cugini”.
“Un altro motivo per il quale si è deciso di annullare la manifestazione – ha ribadito il consigliere comunale del ‘Molise di tutti’ – è quello di evitare un sovraccarico di lavoro alle forze dell’ordine e ai volontari, impegnati strenuamente sui luoghi della tragedia”.
“Ho letto e ascoltato diverse polemiche nei giorni scorsi – ha concluso De Bernardo – e, a questo proposito, ritengo che, rispetto alla libertà di organizzare o annullare un evento, non debba esserci il tritacarne mediatico, perché con le polemiche si finisce per strumentalizzare la solidarietà, che al contrario non dovrebbe essere manifestata”.