Giunta a sei con l’esterna de Capoa. Furibondi i movimenti civici, esclusi dall’esecutivo. Ambrosio scavalcato da Sabusco. Non sono esclusi colpi di scena dei quattro ‘trombati’: Durante, Ambrosio, Maroncelli e Madonna

Bibiana Chierchia sarà il vicesindaco di Campobasso

GIUSEPPE FORMATO

La Giunta comunale è pronta e iniziano i primi mal di pancia nella maggioranza del sindaco Antonio Battista. Alla fine hanno vinto i partiti: tre assessorati al Partito Democratico (Bibiana Chierchia, Pietro Maio e Alessandra Salvatore), uno all’Italia dei Valori (Salvatore Colagiovanni), uno all’Unione di Centro (Guido Sabusco) e uno ai Comunisti Italiani (Adele Emma de Capoa, prima dei non eletti del partito). Sabino Iafigliola dei Popolari per l’Italia sarà il nome su cui convergerà la maggioranza per il ruolo di presidente del consiglio. Entreranno in consiglio, in luogo degli assessori, Giovanna Viola, Giuseppe D’Elia e Carlo Landolfi del Pd, Giovanni Di Giorgio dell’IdV e Pietro Montanaro dell’UdC. Resta fuori dall’assise, invece, l’ex Azzurro, Federico Sarli, candidato con i Popolari per l’Italia.

Restano fuori i movimenti civici, che sono stati decisivi per il successo di Battista, perché le anime di ‘Segnale Civico’, che ha eletto Gianluca Maroncelli, ‘Lab’ con Michele Durante e ‘Centro Democratico’ che ha visto entrare in consiglio Elio Madonna, non sono propriamente di centrosinistra. Insomma, i movimenti civici sono stati utilizzati dalla coalizione con tante promesse, per poi fare spazio ai partiti tradizionali.

I soliti rumors, però, riferiscono che siano in corso colloqui tra gli esclusi dall’esecutivo: Maroncelli e il coordinatore regionale di ‘Segnale Civico’, Maurizio Mitro; Michele Durante ed Elio Madonna con il suo referente Felice Di Donato, per far sentire la propria voce sull’esclusione. Particolarmente furibondo pure Michele Ambrosio il quale, cinque anni fa arrivando secondo dietro Guido Sabusco, dovette lasciare la poltrona di presidente del consiglio al suo compagno di partito, ma che questa volta è stato letteralmente scavalcato dal fratello del consigliere regionale, regista del passaggio dell’Udc dal centrodestra al centrosinistra.

La maggioranza di centrosinistra parte già con i primi mugugni: Maroncelli, Durante, Madonna e Ambrosio sarebbero in contatto tra di loro, per concordare un segnale congiunto di dissenso a quelle che sono state le scelte di Antonio Battista e dei dirigenti del Partito Democratico, i registi di una manovra che vede il Pd alleato in coalizione, per poi muovere i fili della propria scenografia.

Non sono, dunque, esclusi colpi di scena lunedì 7, durante il primo consiglio comunale.

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