A poche ore dal silenzio elettorale, Giuseppe Gianfagna in lista con la Lega, al fianco della candidata sindaco di centrodestra, Maria Domenica D’Alessandro, torna a fare il punto sulle esigenze della città capoluogo.
In questi giorni lei sta girando molto, parlando con gli elettori. Cosa gli dice per convincerli a votarla? “Il mio obiettivo è quello di poter portare una ventata di gioventù a Palazzo San Giorgio. Credo che i tempi siano maturi per dare fiducia, non solo a un’amministrazione di centrodestra, ma anche e soprattutto a persone nuove, che hanno la voglia di impegnarsi per la propria città. Meglio poi se sono giovani e hanno deciso di restare in un territorio che deve fare ancora i conti con molte difficoltà”.
In questa campagna elettorale la Lega ha alzato particolarmente i riflettori sul tema sicurezza. Lei come la pensa a riguardo? “Credo che, anche se Campobasso sia diversa da altre realtà, l’allerta debba sempre restare alta. Un pensiero questo che di sicuro è stato confermato dagli episodi di cronaca degli ultimi giorni. Un plauso va alle Forze dell’Ordine che, quotidianamente, operano in tal senso. Credo, tuttavia, che anche l’amministrazione possa mettere in atto piccole soluzioni per disincentivare lo svolgimento di determinate azioni illecite. Ecco perché è importante potenziare la città del sistema di videosorveglianza di cui è già stata dotata in alcune zone. Anche un migliore sistema di illuminazione in diversi quartieri del capoluogo potrebbe favorire una maggiore tranquillità ai cittadini. Insomma, piccole iniziative fondamentali però per far tornare ad essere Campobasso quell’isola felice di cui molti parlavano anni fa”.
Non solo sicurezza però. Quali altre priorità indicherebbe per la città capoluogo? “Ho già avuto modo di esprimermi su come l’amministrazione possa dirsi davvero al fianco di commercianti e piccoli imprenditori. Aggiungo ora che anche prendendosi cura della città un amministratore può far sentire la propria vicinanza al comparto produttivo. Penso alla questione del decoro urbano, alle strade urbane di cui puntualmente ci si occupa solo in campagna elettorale. La cura del territorio è, invece, un valore di cui non ci si può dimenticare per cinque lunghi anni. Quando parlo di cura del territorio ovviamente non mi riferisco solo allo sfalcio dell’erba, ma alludo a una dimensione più ampia che ha a che fare con qualcosa che direttamente ricade sulla qualità della vita dei cittadini. Incentivi a chi ristruttura o a chi investe nelle energie rinnovabili. Ecco partirei da lì per ricongiungere e riportare su uno stesso livello la materia urbanistica e quella ambientale che, da troppi anni, hanno viaggiato su binari separati”.
Molti suoi colleghi in questi giorni si stanno appellando al cosiddetto ‘voto utile’. Su questo cosa può dire. “Credo che da parte dei candidati sia giusto e doveroso farlo. Le amministrative sono elezioni in cui molti cittadini si trovano a esprimere una preferenza per persone che conoscono, spesso per amici, ma anche parenti. Tuttavia, dare il supporto solo al singolo candidato non basta. La fiducia va riposta nel progetto in cui il candidato che sosteniamo ha confluito. Credo, inoltre, che chi, come qualche altro candidato si appella al voto disgiunto dovrebbe fare maggiore attenzione perché così facendo il rischio di un’ipotetica ingovernabilità o commissariamento è un prezzo troppo alto che questa città non merita di pagare. Sono però certo che i cittadini saranno coscienti di questo aspetto al momento del voto di domenica”.
Un’ultima domanda. Lei come l’ha vissuta questa campagna elettorale ormai agli sgoccioli? “La campagna elettorale è sempre un momento fondamentale di incontro tra chi si propone di amministrare la città e la popolazione. In questi giorni ho avuto modo di ascoltare le problematiche di tante persone, di confrontarmi con le esigenze dei cittadini, con il loro modo di intendere la gestione della cosa pubblica. Mi sono accorto che c’è molto da fare ed è pur vero che nessuno ha la bacchetta magica. Ma credo allo stesso tempo che la voglia di impegnarsi alle volte possa fare già tanto. Così come tanto può fare restare sempre con l’orecchio teso verso le istanze che arrivano da quanti hanno deciso di darci fiducia”.
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