Traslate tutte le 32 salme che si trovavano nella zona nuova del cimitero di Campobasso, interessata lo scorso venerdì pomeriggio dall’allagamento a causa della bomba d’acqua che ha colpito la città.
Le operazioni sono state concluse questa mattina, lunedì 2 settembre, dopo che proprio ieri mattina non erano mancati attimi di tensione. Sgomento e rabbia per quanto accaduto erano stati espressi dai parenti dei defunti, attoniti per come l’acqua avesse invaso i loculi e pronti a voler accertare tutte le responsabilità del caso, ma soprattutto a far luce sull’esecuzione dei lavori da parte della ditta aggiudicatrice del bando.
Dello stesso parere il sindaco Roberto Gravina che lo aveva già annunciato subito dopo il sopralluogo. “Ho già chiesto all’ufficio tecnico comunale di fare un accertamento per poi valutare tutte le misure da adottare da parte dell’amministrazione”.
Intanto, la struttura nella quale sono state tumulate le 32 salme, verrà resa accessibile entro una decina di giorni da una scala che sarà ultimata dall’impresa. “Vigileremo anche su questa operazione come sulla tempistica dei lavori”, ha fatto sapere ancora il primo cittadino che ha voluto specificare come “tutte le famiglie dei defunti che sono stati traslati siano state avvisate e che nessuna operazione è stata svolta senza un tale doveroso e giusto preavviso”.
“Gli stessi familiari – ha detto ancora Gravina – sono stati presenti al momento dell’estumulazione e tenendo conto che si trattava di una misura di emergenza, abbiamo fatto tutto il possibile per privilegiare, in questo doloroso spostamento, le volontà dei parenti. Coloro che decideranno di tornare nella parte che avevano acquistato lo potranno fare liberamente una volta sistemata doverosamente la zona, con i costi ovviamente tutti a carico dell’impresa costruttrice. Per coloro che invece decideranno di accettare per i propri cari questa nuova sistemazione, io stesso scriverò all’impresa per poter far sì che vedano garantito questo loro diritto. Tutti i posti che sono stati scelti sono posti liberi (non precedentemente venduti) in modo tale da non creare ulteriori problematiche”.